Quest’anno si celebrano i 120 dalla nascita dell’Unitalsi, il cui Patrono è San Pio X

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Quest’anno cade l’anniversario di una realtà sorta in maniera miracolosa: corrono 120 anni dalla nascita dell’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes), un’idea lanciata da un giovane che aveva lo scopo di togliersi la vita nella grotta di Massabielle. Era infatti alla fine di agosto del 1903 quando il ventiduenne figlio dell’amministratore dei principi Barberini, Giovanni Battista Tomassi, nato a Roma il 29 novembre 1880, affetto da una grave forma di artrite deformante irreversibile che lo obbligava a spostarsi da una decina di anni con la carrozzella, si recò a Lourdes con una pistola con l’intenzione di suicidarsi, se non fosse guarito, proprio nella grotta dove era apparta la Madonna a santa Bernadette Soubirous. Una sfida, un affronto a Dio e alla Chiesa, che da tempo non tollerava. Era ormai una persona arrabbiata, carica di odio, che rifiutava la Fede e la vita e aveva scelto proprio quel luogo per porre fine alle sue sofferenze e dare al mondo un esempio eclatante da parte di chi voleva dimostrare che non esiste pietà divina perché non esiste Dio e Lourdes non era altro che una farsa. Perciò, venuto a conoscenza dell’organizzazione di un pellegrinaggio a Lourdes, si unì a quella comitiva.

Ebbene, giunto a Lourdes e recatosi nella grotta il suo scopo crollò in un istante.

La grotta era piena di malati, ma anche di coloro che si prendevano cura di loro, dando conforto, assistenza, coraggio, serenità. Fu una folgorante illuminazione: non tirò fuori la pistola, bensì la voglia di agire nella carità con una realtà legata proprio alla mariana Lourdes. Sorse il proposito di dar vita ad una associazione internazionale per stare accanto ai pellegrini ammalati ed aiutarli a recarsi a Lourdes ed accompagnarli nella loro permanenza sul sacro luogo e al loro ritorno a casa.

Quando fu il momento di ritornare in Italia chiese di parlare con il direttore spirituale del pellegrinaggio a cui aveva fatto parte, monsignor Giacomo Radini Tedeschi (1857-1914) che nel 1905 fino al 1914 sarà vescovo di Bergamo, al quale consegnando la pistola, disse le seguenti parole: «Ha vinto la Madonna. Tenga, non mi serve più! La Vergine ha guarito il mio spirito» e aggiunse: «Se Lourdes ha fatto bene a me, farà bene a tanti altri ammalati». Al fianco di monsignor Radini Tedeschi c’era un giovane sacerdote, don Angelo Roncalli (1881-1963), futuro Giovanni XXIII. E fu a loro che Tomassi confidò il desiderio di fondare una specifica Associazione per l’assistenza dei malati pellegrini.

Con il passare degli anni l’Unitalsi è cresciuta in numero e in capacità economiche, tanto da realizzare importanti strutture di accoglienza a Lourdes, come l’albergo Bethanie, costruito nei primi anni del Novecento accanto al fiume Gave, a poca distanza dalla Porta St. Michael, poi accresciuto in capienza e in migliorie strutturali, prive di barriere architettoniche, a partire soprattutto dal 1994 e divenuto il centro Salus Infirmorum con 350 posti letto. Negli ultimi anni sono state acquistate altre strutture a Lourdes. Si è così venuto a creare attorno al Salus Infirmorum un polo di accoglienza formato degli ex hotel La Source, il Florence e il Maris Stella. Lo scopo è quello di offrire strutture, gestite in autonomia dall’Unitalsi, decorose ed efficienti per gli ammalati e facilitare il lavoro dei volontari.

San Pio X ebbe diversi legami con Lourdes. L’anno delle apparizioni, il 1858, fu anche l’anno in cui Pio X venne consacrato sacerdote e la grande basilica sotterranea di Lourdes, che può accogliere oltre 25mila fedeli, è dedicata proprio a Papa Sarto. Nel 2008, 150° Anniversario delle apparizioni e dell’ordinazione sacerdotale di Giuseppe Sarto e 50° anniversario della consacrazione della Basilica di San Pio X, fu organizzato a Riese, luogo natale di san Pio X, un pellegrinaggio a Lourdes. Il 28 agosto una delegazione fu ricevuta al Municipio di Lourdes con il saluto del sindaco Jean-Pierre Artiganave e in serata negli appositi spazi della chiesa di Santa Bernadette andò in scena una piece teatrale, dal titolo «Pio X e Lourdes» ad opera della Filodrammatica «Bepi Sarto».

Le origini della storia dell’Unitalsi coincidono con l’inizio del pontificato di Pio X: in quella fine agosto 120 anni fa il fondatore invece di togliersi la vita diede vita ad un’associazione straordinaria e sarà monsignor Roncalli nel 1958, in qualità di Legato Pontificio, a consacrare la grande basilica San Pio X di Lourdes e proprio questo Pontefice benedì l’Associazione: era il marzo 1910 quando al Sommo Pontefice venne presentato lo Statuto dell’Unitalsi e che sarà da lui firmato in calce ed ora è conservato negli archivi dell’Associazione.

Lo Statuto ha subito una serie di modifiche, l’ultimo in ordine di tempo è stato approvato dal Consiglio Episcopale Permanente (Segretario generale: Cardinale Nunzio Galantino) nella sessione del 22-24 gennaio 2018. All’Art. 1 si legge: «La Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali (U.N.I.T.A.L.S.I., nata nel 1903, con sede in Roma Via della Pigna, 13/A, è un’Associazione pubblica di fedeli che, in forza della loro fede e del loro particolare carisma di carità, si propongono di incrementare la vita spirituale degli aderenti e di promuovere un’azione di evangelizzazione e di apostolato verso e con le persone ammalate, disabili e in difficoltà, in riferimento al messaggio del Vangelo e al Magistero della Chiesa..

L’Associazione è dotata di personalità giuridica canonica, per formale erezione da parte della Conferenza Episcopale Italiana ed è civilmente riconosciuta dallo Stato Italiano come Ente Ecclesiastico».

L’Unitalsi è presente in tutto il territorio italiano e si divide in sezioni e sottosezioni. Generalmente le sezioni corrispondono alle regioni d’Italia con esclusione della Sicilia e della Sardegna che, per vastità di territorio, sono state divise in due sezioni. Le Sottosezioni corrispondono spesso alle varie diocesi ma, come per le sezioni, anche le diocesi più vaste hanno più sottosezioni.

Oltre ai pellegrinaggi, l’Associazione cura tramite i propri volontari, attività di assistenza domiciliare, soggiorni estivi ed invernali ed attività di sensibilizzazione sulla condizione del malato ed effettua anche servizio civile, sia in Italia che a Lourdes. Il malato, nel corpo, Giovanni Battista Tomassi, miracolato nello spirito e salvato dalla morte da Nostra Signora di Lourdes, in questi 120 anni ha permesso ad una moltitudine di persone sofferenti di poter andare ai piedi della «Bella Signora», come la chiamò Bernadette, grazie all’operato di persone che si pongono al servizio con atteggiamento non di laica solidarietà, ma di amore cristiano verso il prossimo, che ha per fondamento la Charitas evangelica, virtuoso e potente motore al mondo che non ha eguali nella storia passata e futura.

Nel 1997 l’Unitalsi è stata dichiarata associazione pubblica di fedeli con formale elezione da parte della Conferenza episcopale italiana. Fa parte del sistema della Protezione Civile.

La sottosezione Unitalsi di Albano Laziale per il primo centenario del dies natalis del Santo Pontefice Pio X, patrono dell’Unitalsi, si distinse, in particolare nella persona di Paola Tomei, per un’iniziativa tanto semplice quanto spiritualmente nobile, cosa non tanto comune nei nostri tempi, realizzando un segnalibro dove sono riprodotte le parole scritte dal Patrono in calce allo Statuto che firmò:

«Di opere di carità ce ne sono tante, ma queste tutte le sorpassa sicché può chiamarsi opera di carità per eccellenza. E io invito tutti a lavorare per la prosperità di questa nascente Unione».

 

 

 

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