Urgono scuole cattoliche, ma che siano DOC!

Home » Urgono scuole cattoliche, ma che siano DOC!

 

La Scuola cattolica è un’urgenza sentita sempre più fortemente dai genitori. Non stiamo parando di Scuola cattolica tout court, ovvero di quelle scuole che hanno l’etichetta di cattoliche, ma in realtà non hanno una dottrina ed una liturgia tradizionale, bensì si allineano con le impostazioni religiose e interreligiose del pensiero religioso lassista, e alle direttive culturali e ideologiche dei nostri laici e traviati tempi. Stiamo, invece, facendo riferimento a quelle scuole che hanno una teologia, un catechismo, una liturgia dei sacramenti tradizionali e, dunque, vengono formate le persone non attraverso insegnanti e psicologi strutturati nell’odierno panorama secolarizzato, d’impostazione relativista, progressista, globalista, ambientalista, femminista e gender, bensì di sacerdoti, suore, insegnanti che vivono la Cattolicità per quella che è stata per duemila anni di storia, una Cattolicità viva e brillante, che mette ordine e offre il vero e completo sviluppo per l’uomo fatto di carne e di anima. Con gli anni del pontificato di papa Francesco, della pandemia, del caos mentale e spirituale, e del gender, la domanda delle famiglie per una scuola davvero cattolica è un’esigenza divenuta fondamentale.

Esiste, dunque, la restaurazione delle Scuole veramente cattoliche.

Tale restauro in Francia è avvenuto da diverso tempo, tanto che oggi esiste non solo l’intero ciclo dell’istruzione curriculare per i tre ordini di scuola elementare, medie e liceo, ma anche l’Università. In Italia, invece, la richiesta forte delle famiglie è giunta soprattutto da circa cinque anni e sta prendendo sempre più forma e il numero di domande cresce continuamente. Per il momento l’offerta educativa cattolica DOC, di origine controllata, nasce nel momento in cui crescono le richieste e non viceversa.

è stato creato un portale internet dove sono presenti alcuni esempi di queste scuole, ovvero https://rinascita.education/, sostenuto da un gruppo di laici cattolici che fa consulenze gratuite sulle scuole cattoliche legate al rito antico. Il servizio di assistenza è indirizzato a: chi è in ricerca di una buona scuola cattolica per i propri figli; chi sta valutando la scelta della vita religiosa in una congregazione insegnante (o che, comunque, tiene delle scuole); chi vorrebbe insegnare in una scuola cattolica tradizionale; chi cerca delle informazioni sull’istruzione parentale d’ispirazione cattolica; chi è disposto a sostenere economicamente dei progetti di scuole cattoliche legate al rito antico in Italia.

La domanda di queste scuole è soprattutto, per il momento, presente nell’Italia settentrionale ed è destina ad implementarsi grazie alla volontà di sacerdoti che, sollecitati dall’urgenza, vogliono tendere la mano a quelle madri e quei padri che ormai implorano (e il termine non è retorico, ma reale) di poter consegnare i propri figli nella certezza della Fede di Santa Madre Chiesa.

Ma cosa significa formare i bambini e i giovani in una scuola cattolica autentica? In sintesi, vuol dire renderli persone equilibrate, stabili, forti nella fede, atte all’uso della coscienza ben formata, preparate culturalmente, persone serene, in pace con se stesse e il mondo, conscia della corretta moralità, consapevoli della vita e della morte.

Alcuni giorni fa, una signora (LG) di Firenze, intenta a leggere con grande interesse un libro sulla vita e le opere di san Giovanni Bosco, pedagogista per eccellenza dei tempi in cui il liberalismo prese piede e Maestro di educatori ante Concilio Vaticano II, nonché di generazioni di ottimi sacerdoti, di ottimi padri di famiglia (e la collaterale congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice generò ottimi educatrici e madri di famiglia), ci ha scritto una bellissima testimonianza, che desideriamo riportare:

«Mi accingo a leggere con emozione il libro su san Giovanni Bosco.

Ho fatto tutti i miei studi presso le suore di Maria Ausiliatrice, quindi cresciuta ed educata secondo i santi principi di Don Bosco:

  • La morte ma non peccati
  • Profonda devozione a Maria Ausiliatrice
  • Amore alla Santa Chiesa e al Santo Padre
  • Rispetto per la sacralità sacerdotale («Dei sacerdoti o se ne parla bene o non se ne parla affatto»)
  • Santa Messa e Santo Rosario tutti i giorni, Santa Comunione
  • Confessione una volta la settimana
  • Esercizi per la buona morte una volta al mese e nessuna restava scioccata, nemmeno le bambine più piccole.
  • Studio del Catechismo ogni domenica mattina.

L’ultimo giorno di scuola ho fatto un “furto benedetto”: sono scesa in chiesa e mi sono presa il mio libretto di preghiere e canti; ancora oggi leggo e canto su quel piccolo libro. È datato 1947!

Ho tanti bei ricordi degli anni lontani passati in collegio, anni in cui mi rifugio continuamente in questi giorni di grande confusione teologica e dottrinale».

La stessa signora ci ha inviato alcune fotografie delle pagine di quel «furto benedetto», che riportiamo qui sotto: esse sono un vero balsamo se consideriamo cosa vivono i nostri figli e nipoti nelle scuole dei nostri giorni. È un elenco impressionante di brutture e sconcezze: violenza fra coetanei, pornografia, sesso precoce e compulsivo, omosessualità, bullismo, pestaggi, maleducazione, mancanza di rispetto, attività di baby gang, aggressioni di genitori (dissennati e irosi) agli insegnanti (sempre meno preparati culturalmente e in balia del pensiero unico), assalti di studenti agli insegnanti. E poi disinvolto uso di droghe e di alcol che si associa all’utilizzo scriteriato del web, alla sequela di influencer corrotti e corruttori e alla fascinazione del proprio protagonismo esercitato sui social. Sì i social, dove la vita privata del bambino e dell’adolescente viene data in pasto al mondo. L’innocente sul web e sui social perde la sua innocenza per entrare di gran carriera nell’agone della malizia, del turpiloquio, dell’egoismo, dell’edonismo e facili prede di predatori cinici deviati e deviatori.

Poi arrivano, come raccontano le cronache quotidiane, dal pianeta degli adulti denunce e proteste inconcludenti, ma anche appelli inetti da parte delle istituzioni, che mettono in campo l’azione di assistenti sociali e di psicologi all’interno di realtà minorili dissestate familiarmente, piccole e giovani vite che transitano di giorno in scuole sregolate, in cui impazza la cultura anti-principi cristiani e la moda-lavaggio del cervello gender, mentre la notte si folleggia fra movide e discoteche, che danno “lustro” e lucro alle città del progresso umano.

Non è più tempo di tacere. Non è più tempo di attendere. Non è più tempo di dormire.

L’attuale società, con i suoi maestri cattivi, trasforma i bambini e gli adolescenti in belve feroci. Ma niente di nuovo. Anche nell’Ottocento don Bosco incontrò molte belve, ma utilizzò gli antidoti e li salvò in questa vita e nell’altra. Lui stesso scriverà nelle sue Memorie:

«All’età di nove anni circa ho fatto un sogno che mi rimase profondamente impresso per tutta la vita. Nel sonno mi parve di essere vicino a casa, in un cortile assai spazioso, dove stava raccolta una moltitudine di fanciulli che si trastullavano. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. All’udire quelle bestemmie mi sono subito slanciato in mezzo di loro, adoperando pugni e parole per farli tacere. In quel momento apparve un Uomo venerando, in età virile, nobilmente vestito. Un manto bianco gli copriva tutta la persona; ma la sua faccia era così luminosa, che io non poteva rimirarla. Egli mi chiamò per nome, e mi ordinò di pormi alla testa di quei fanciulli, aggiungendo queste parole:

– Non colle percosse, ma colta mansuetudine e colla carità dovrai guadagnare questi tuoi amici. Mettiti dunque immediatamente a far loro un’istruzione sulla bruttezza del peccato e sulla preziosità della virtù.

Confuso e spaventato soggiunsi che io era un povero ed ignorante fanciullo, incapace di parlare di religione a quei giovanetti. In quel momento quei ragazzi cessando dalle risse, dagli schiamazzi e dalle bestemmie, si raccolsero tutti intorno a colui che parlava. Quasi senza sapere che mi dicessi:

– Chi siete voi, soggiunsi, che mi comandate cosa impossibile? 

– Appunto perché tali cose ti sembrano impossibili, devi renderle possibili con l’obbedienza e con l’acquisto della scienza. 

– Dove, con quali mezzi potrò acquistare la scienza? 

– Io ti darò la Maestra, sotto alla cui disciplina puoi diventare sapiente, e senza cui ogni sapienza diviene stoltezza. 

– Ma chi siete voi che parlate in questo modo? 

– Io sono il Figlio di Colei che tua madre ti ammaestrò di salutare tre volte al giorno. 

– Mia madre mi dice di non associarmi con quelli che non conosco, senza suo permesso; perciò ditemi il vostro nome. 

– Il mio nome domandalo a mia madre.

In quel momento vidi accanto a lui una Donna di maestoso aspetto, vestita di un manto che risplendeva da tutte parti, come se ogni punto di quello fosse una fulgidissima stella. Scorgendomi ognor più confuso nelle mie domande e risposte, mi accennò di avvicinarmi a Lei, che presomi con bontà per mano:

– Guarda! – mi disse.

Guardando mi accorsi che quei fanciulli erano tutti fuggiti, ed in loro vece vidi una moltitudine di capretti, di cani, di gatti, di orsi e di parecchi altri animali.

– Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare, continuò a dire quella Signora. Renditi umile, forte, robusto: e ciò che in questo momento vedi succedere di questi animali, tu dovrai farlo pei figli miei. 

Volsi allora lo sguardo, ed ecco, invece di animali feroci, apparvero altrettanti mansueti agnelli, che tutti saltellando correvano attorno belando, come per far festa a quell’Uomo e a quella Signora.  A quel punto, sempre nel sonno, mi misi a piangere, e pregai quella Donna a voler parlare in modo da capire, perciocché io non sapeva quale cosa si volesse significare. Allora Ella mi pose la mano sul capo dicendomi:

– A suo tempo tutto comprenderai.

Ciò detto, un rumore mi svegliò, ed ogni cosa disparve. Io rimasi sbalordito. Sembravami di avere le mani che facessero male pei pugni che aveva dato, che la faccia mi dolesse per gli schiaffi ricevuti da que’ monelli; di poi quel Personaggio, quella Donna, le cose dette e quelle udite mi occuparono talmente la mente, che per quella notte non mi fu più possibile prendere sonno».

Ecco ciò di cui hanno massima urgenza i genitori di questi malnati tempi: maestri che abbiano per guida Maria Ausiliatrice, debellatrice di tutte le eresie, sotto la cui disciplina si può diventare sapienti e senza la quale ogni sapienza umana diviene stoltezza, compresa l’ulteriore nuova minaccia “sapiente”, l’intelligenza artificiale.

 

 

 

 

 

Facebook
WhatsApp
Twitter
LinkedIn
Stampa
Email

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Mettiti in contatto con noi!

Hai delle domande o delle osservazioni da comunicarci?
Ti risponderemo il più rapidamente possibile!

Europa Cristiana

Direttore Carlo Manetti

Iscriviti alla nostra newsletter

Se ci comunichi il tuo indirizzo e-mail, riceverai la newsletter periodica che ti aggiorna sulla nostre attività!

Ogni settimana riceverai i nostri aggiornamenti e non di più.

Torna in alto