Il Beato Bernardo di Baden, morto a Moncalieri

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Nella fortunata “Serie Blu” della Casa Editrice Velar compare da qualche settimana un nuovo titolo, dedicato a un personaggio sì lontano nel tempo, il XV secolo di un’Europa travagliata da guerre e carestie, la cui figura però splende luminosa ancora oggi, anche se purtroppo tra i beati poco noti. Fu un principe cristiano che spese la propria vita come ambasciatore di pace, un laico dal carisma straordinario. Le vicende di questo nobile tedesco si conclusero a Moncalieri, alle porte di Torino, dove la fama di santità sulla sua persona si diffuse, di fatto, immediatamente, fin dal capezzale, mantenendosi viva fino ai nostri giorni.

Bernardo, figlio del margravio di Baden (titolo feudale corrispondente a marchese) Giacomo I, nacque verso il 1428, nella regione della Selva Nera (Germania sud-occidentale), il cui centro oggi più importante è proprio Baden-Baden. Venne alla luce nel castello di Hohenbaden e fu educato alla corte di Francia. La sua famiglia, tramite il fratello Carlo, che sposò la sorella di Federico III, Caterina d’Austria, si imparentò con gli Asburgo. Una famiglia profondamente cattolica quella di Bernardo, basti ricordare che il padre fondò il monastero di Fremersberg (oggi non più esistente) e favorì l’abbellimento della Collegiata di Baden. Bernardo era il secondogenito, insieme al fratello maggiore Carlo fu destinato al trono, mentre i tre fratelli minori, Giovanni, Giorgio e Marco, si consacrarono al Signore. Assunsero poi incarichi importanti, rispettivamente, Vescovo di Treviri, Vescovo di Metz e canonico del Duomo di Strasburgo.

Bernardo ricevette un’ottima educazione e fu avviato alla carriera politico-diplomatica. Svolse insieme al padre la prima missione, appena diciassettenne, guadagnandosi la stima nella nobiltà delle sue terre. Nel 1442 il padre lo presentò, a Francoforte, all’Imperatore Federico III. Bernardo fino al 1445 soggiornò alla corte di Renato d’Angiò, ad Angers, poi fu avviato alla carriera militare. Dal 1447, sotto Francesco Sforza, fu condottiero di ventura al servizio della Repubblica Ambrosiana e prese parte alla difesa di Milano dall’assalto dei Veneziani. Terminata la dipendenza dallo Sforza, ritornò alla corte imperiale. Più adatta alla sua indole pacifica, lasciò la vita militare per tornare a quella diplomatica. Era comunque destinato a diventare nella Marca del Nord, margravio di Pforzheim, Eberstein e Besigheim. Si prospettò inoltre il matrimonio con Maddalena di Valois, figlia di Carlo VII di Francia. Bernardo visse a Baden dal 1448 al 1453, assumendo assieme al fratello Carlo, gradualmente, la reggenza del margraviato.  Come da sua accorata richiesta, nel 1448 ottenne dalla Penitenzieria Apostolica la facoltà di avere al seguito un direttore spirituale, il francescano conventuale Johannes Herrgott.

Importanti le date successive: nel 1452 Federico III fu incoronato imperatore a Roma, il 13 ottobre 1453 morì il padre di Bernardo, il 29 maggio dello stesso anno era caduta Costantinopoli. Gli Asburgo progettarono una crociata contro gli Ottomani e Bernardo fu inviato dall’Imperatore presso varie corti, francesi e italiane, con il compito di stabilire alleanze e di raccogliere denari per intraprendere la crociata. Ciò spinse Bernardo a lasciare, nel 1454, la reggenza al fratello Carlo e a rinunciare al matrimonio.  Si trasferì alla corte imperiale e divenne di fatto tra i principali collaboratori del sovrano. Dal 1454 al 1457 svolse importanti e delicate mansioni diplomatico-amministrative, distinguendosi per lealtà e saggezza. Nel 1456 intervenne in un arbitrato con lo scopo di stabilire la pace con alcuni partiti avversi all’Imperatore. L’anno successivo, insieme al vescovo Ulrico Hinnenberg, si presentò con delega piena da parte dell’Imperatore a Wiener Neustadt, per promuovere ulteriori accordi di pace con fazioni avverse. Alla corte imperiale ebbe modo di conoscere il futuro papa Pio II, Silvio Enea Piccolomini, cancelliere e rappresentante pontificio presso l’Impero, che conservò del giovane un ottimo ricordo.

Durante tutta la sua vita Bernardo seppe coniugare ideali di giustizia con i principi cavallereschi tipici del Medioevo: ben conosceva le necessità della popolazione e fin da giovanissimo si mostrò pronto a generose elargizioni. Numerose sono le testimonianze processuali che testimoniano tale sollecitudine verso malati e bisognosi. La sua carità aveva fondamento nella fede, partecipava quotidianamente alla Messa, dedicava diverse ore della giornata alla preghiera, in particolare con il breviario e l’Ufficio della Madonna, si confessava ordinariamente due volte al mese. Alla preghiera aggiungeva penitenze, digiuni e una vita morigerata, ispirandosi alla spiritualità di san Bernardo. Proprio la volontà di vivere concretamente la fede, lo spinse ad obbedire alla chiamata di papa Callisto III, abbracciando l’ideale di una Crociata, sovvenendo alle grandi preoccupazioni del mondo cristiano dell’epoca. Coerente agli impegni assunti, per indole innata, decise di svolgere con totale dedizione le ambasciate di pace affidategli, decidendo di rinunciare al margavriato e intraprendendo una serie di viaggi certo faticosi e non di rado pericolosi.

Nel 1458, di ritorno da Vienna, fece sosta a Chambéry e, ospite dei Savoia, poté sostare in preghiera davanti alla Sindone. Grazie al Sacro Lino rivisse la Passione di Cristo che tante volte aveva meditato con la lettura dei Vangeli.

Si rimise in viaggio accompagnato da circa venti cavalieri, passato il Moncenisio si diresse a Genova per trattare un’alleanza della

flotta genovese con Venezia, proprio mentre nella città ligure infuriava la peste. Per mantenere fede all’incarico ricevuto entrò in città, a costo di contrarre il contagio. Terminate le trattative, prese la strada del ritorno, ma si fecero più evidenti i sintomi della malattia, tanto da dover chiedere ospitalità presso Voltaggio. Intravisto un miglioramento, partì verso Torino, ma giunto a Moncalieri dovette fermarsi con tutta la scorta. Le condizioni di salute erano nuovamente peggiorate, tanto da obbligarlo a chiedere di essere curato nel locale convento francescano. I frati però non poterono far altro che assisterlo spiritualmente. Morì il 15 luglio, tra la commozione dei religiosi mentre era ormai noto nella cittadina che era morto un “santo”. Un povero ciabattino, Giorgio Corderio, storpio dalla nascita, durante le esequie, sentiti gli elogi verso il defunto, ne invocò l’intercessione e fu istantaneamente guarito. Sepolto nella Chiesa di Santa Maria della Scala, la tomba di Bernardo diventò meta di devoti e malati.

Il prevosto ed i canonici della Collegiata di Moncalieri, con lettera del 27 maggio 1461, chiesero all’arcivescovo di Treviri, monsignor Johann von Baden, fratello del Beato, di dare inizio al processo di canonizzazione. Nel 1470 la duchessa Iolanda di Savoia fece raccogliere la documentazione attestante le virtù di Bernardo e 22 presunti miracoli ottenuti per sua intercessione. Successivamente il processo, sollecitato dal vicario generale di Torino, monsignor Guglielmo Caccia, si arricchì di altre trentotto testimonianze di presunti miracoli. La documentazione fu inviata a Roma. Nel 1480 si contavano ben 67 miracoli documentati. Nel 1759 il margravio Luigi Guglielmo di Baden-Baden chiese la ripresa dell’iter per la beatificazione, seguita nel 1761 da Augusto Giorgio di Baden-Baden e cinque anni dopo, nel 1766, dall’abate Giuseppe Callisto Gentili, uditore imperiale. Il prelato venne ufficialmente incaricato di seguire il processo che si svolse a Torino dal 1767 a1 1768. Nel 1769 papa Clemente XIV emanò il decreto sulla conferma del culto, riconoscendo a Bernardo il 16 settembre il titolo di Beato, con Messa e Ufficio proprio. Nel 1958 fu presentata a Pio XII la richiesta di ripresa della causa, a cui il Pontefice diede il proprio consenso, confermato da Giovanni XXIII. Nel 2008 a Friburgo (Germania) si è svolta un’inchiesta diocesana conclusasi nel 2012 con l’approvazione della Positio super virtutibus. L’8 novembre 2017 papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche del beato Bernardo, Patrono della diocesi di Friburgo, delle città di Moncalieri e di Vic (diocesi di Nancy). Ogni anno a Moncalieri, in occasione della festa liturgica del Beato, si svolge una rievocazione storica assai partecipata.

 

Rievocazione storica Mediator Dei sul Beato Bernardo di Baden, svoltasi a Moncalieri (TO) il 13 luglio 2023

 

Nel settembre del 2019 si tenne una mostra a Moncalieri (TO) per commemorare i 250 anni dalla beatificazione di Bernardo di Baden

 

 

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