Un luogo sacro nascosto in Abruzzo: Santa Maria ad Cryptas

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Ad una manciata di chilometri da l’Aquila, a Fossa, un paese con meno di mille abitanti, si trova una chiesa completamente affrescata, Santa Maria ad Cryptas, di origine bizantina edificata nel X secolo  su un tempio romano e ampliata nel XIII secolo dai monaci Cistercensi.

È un piccolo scrigno che contiene uno straordinario complesso di pittura medievale abruzzese, iniziato nel tardo duecento e ripreso nel trecento, con ulteriori interventi pittorici fino al XVI secolo, con particolare menzione per l’edicola del XV secolo. Una straordinaria enciclopedia: dallo stile bizantino al puro rinascimento.

Il ciclo di affreschi che ricopre tutte le pareti della chiesa, restaurati dopo il terremoto che ha colpito l’Aquila e le zone limitrofe del 6 aprile 2009, sono incredibilmente giunti fino a noi in buone condizioni, tanto da lasciare al visitatore un effetto di grande suggestione che non deriva solo dalla incredibile rilevanza delle opere d’arte, ma anche  dal contesto in cui questa piccola chiesa si trova, un luogo remoto fuori dai grandi centri abitati, immerso nel silenzio e nella struggente bellezza delle montagne abruzzesi, lontano da circuiti turistici e da rotte di traffico abituali.

Proprio la posizione di questa chiesa ne ha preservato il contenuto (come è stato per altre meravigliose e misconosciute chiese affrescate abruzzesi). Santa Maria ad Cryptas bisogna conoscerla, cercarla e salire le strade silenziose fin sopra la piccola piazza per trovarsi di fronte la sua facciata molto semplice in pietra bianca, per poi addentrarsi nella fantasmagoria dei colori, delle decorazioni, dei simboli e delle allegorie. Ed è in questa atmosfera che avvertiamo un sublime contrasto tra ricchezza e semplicità, tra colori e monocromi, tra spazi vasti e ambienti chiusi nella penombra… un incanto difficilmente replicabile.

Questo è il tesoro che la Chiesa ha da sempre promosso, uno spazio sacro che gli artisti hanno reso mistico, contemplativo, spesso anche didascalico, perché la comunità dei credenti possa in esso sentirsi accolta e comprendere la realtà sacrale della fede.

Un luogo, dovunque esso sia, capace di disporre il cuore e l’animo alla preghiera e alla contemplazione del Mistero.

 

 

 

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