Suor Angela Caterina Borgia. Mistica agostiniana nella Roma del ‘700

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Segnalazione bibliografica

 

 

Segnaliamo l’uscita di un libro illustrato (pp. 112, € 7), Suor Angela Caterina Borgia. Mistica agostiniana nella Roma del ‘700. Il testo è scritto da Daniele Bolognini (Editrice Velar), che si distingue, nel panorama della ricerca agiografica, per i ritratti di figure poco note e nascoste. Il suo è, dunque, un prezioso lavoro per far emergere profili molto interessanti altrimenti ignorati. Qui si tratta della prima biografia pubblicata su questa serva di Dio, nata a Velletri (Roma) il 14 giugno 1694 e morta il 31 gennaio 1743. La sua ascendenza con i Borgia spagnoli è avvolta nel mistero.

Scrive l’autore nella premessa: «A pochi mesi dalla morte si cominciarono a raccogliere le testimonianze sulla vita e si istruì il processo ordinario informativo di beatificazione (anni 1744-1748), a seguire si svolse il processo canonico. Gli atti contano oltre mille pagine, grazie alle dichiarazioni dei testimoni della sua “santa” vita. […] L’iter del processo si arrestò dopo il decreto sugli scritti, emesso il 24 novembre 1763. Tutto cadde in oblio, probabilmente a causa degli avvenimenti che dopo pochi anni sconvolsero la vita dello Stato Pontificio».

Il beato Antonio Baldinucci indirizzò la vocazione monacale di Angela Caterina all’antico monastero romano di Santa Lucia in Selci. Ella ebbe sempre a cuore la conversione dei non credenti, che chiamava «poveri ciechi». Affermava che possedere la fede è una grande grazia e che, senza alcun merito, i cattolici erano stati creati tali. Se fosse stata un uomo, con grande probabilità, sarebbe partita per le missioni. Fu un’anima profondamente eucaristica. Si preparava lungamente alla Comunione: di norma non la riceveva alla prima Messa della giornata, ma dopo qualche ora. Discorreva spesso della fortuna che ebbero i pastori e i Magi a Betlemme nel poter venerare il Bambino Gesù e concludeva dicendo, però, che essi videro per pochi minuti Gesù, mentre i cattolici ordinariamente non comprendono la meraviglia di poter venerare il Signore nella Santa Eucaristia per tutto il tempo desiderato. Considerava ciò una debolezza della fede. In monastero si parlava della Sindone di Torino e si fecero richieste per averne dei frammenti. Tuttavia suor Angela Caterina disse più volte che non si aveva abbastanza cognizione che pure i corporali e i purificatoi, usati nelle Sante Messe, avvolgono il Corpo del Signore. Una verità indiscutibile e che il lavoro di Bolognini ci ripropone attraverso la conoscenza di una straordinaria mistica. San Filippo Neri, frequentatore del monastero di Santa Lucia nel Cinquecento, aveva predetto che fra quelle mura sarebbe vissuta un giorno una grande santa.

 

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