Messo all’asta, a Londra, un Tiziano del principe Eugenio di Savoia-Soissons

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Un tassello importante della collezione del Principe Eugenio di Savoia, Venere e Adone di Tiziano e bottega, va all’asta il 7 dicembre a Londra con una stima di 9,3-13,9 milioni di euro.
Grazie all’incisione “Gallerie/Bilder-Saal”, pubblicata in Salomon Kleiner, Résidences Mémorables, III, 1734, tavola 5, si è potuto identificare il quadro del Principe con la versione ora in vendita. Essa è l’unica che si avvicina all’incisione di Giulio Sanuto del 1559 che contiene in un cartiglio, oltre alla data, l’informazione che il quadro fosse stato dipinto per Filippo II, Re di Spagna. Il testo, noto nell’entourage del Principe, può averlo influenzato per desiderare proprio questo esemplare nella sua collezione: Filippo II era il bisnonno di Eugenio e quest’ultimo amava richiamare con i quadri l’illustre parentela. Grazie al ricollocamento del capolavoro di Tiziano nella collezione del Principe Eugenio, la sua originaria sistemazione nella Galleria del Belvedere Superiore a Vienna, sapientemente organizzata intorno al tema centrale dell’uomo e della donna, acquista un nuovo interesse.
Venere e Adone non è stato venduto nel 1741 a Carlo Emanuele III, Duca di Savoia e Re di Sardegna, figlio e successore di Vittorio Amedeo II, come invece la maggior parte della quadreria.
La Principessa Vittoria di Savoia Soissons, erede del Principe Eugenio, trovò acquirenti per Il Miracolo dei santi Pietro e Giovanni che guariscono uno storpio di Poussin ora al Metropolitan Museum e le tre statue femminili di Ercolano di importanza storica, approdate a Dresda nella Skulpturensammlung, ora Albertinum. Diversamente da questi ultimi, solo a partire da inizio Ottocento la provenienza di Venere e Adone è tracciabile con certezza.
Si susseguono infatti alcuni proprietari privati: Benjamin West, P.R.A.; Richard Hart Davis, M.P.; Philip John Miles, M.P.; Maximilian Freiherr von Heyl zu Herrnsheim; Philipp Füchtegott
Reemtsma; Patrick de Charman. E ora lo ritroviamo in asta.

Fonte: « Tricolore», n. 30518bis – 6 dicembre 2022

 

 

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