La storia del martire Alexander Briant raccontata in un film inglese

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Alexander Briant è uno dei 40 martiri d’Inghilterra e Galles canonizzati da papa Paolo VI il 25 ottobre 1970, morti per mano anglicana a causa della loro fedeltà alla Chiesa di Roma ed al Pontefice.

Dopo la comparsa delle pubblicazioni dei Padri Campion e Persons, le autorità inglesi tentarono immediatamente di catturare i due gesuiti e diversi altri cattolici attivisti. Tra di essi vi fu proprio Alexander Briant, giovane sacerdote secolare nato nel Somerset nel 1556 circa. Aveva avuto modo di rinnovare la sua fedeltà alla Santa Sede durante il periodo trascorso ad Hart Hall e ad Oxford. Si recò poi all’estero, presso il seminario di Douai, ove ricevette l’ordinazione presbiterale, e tornò in patria per svolgere il suo ministero nella zona occidentale.

Quando la casa di Persons venne perquisita, Briant si trovava in una casa vicina e dunque fu arrestato e condotto alla prigione di Counter. Qui con ogni mezzo tentarono di ottenere da lui informazioni circa l’attività di Padre Persons. Era il 28 aprile 1581. Dopo sei giorni di digiuno quasi assoluto, fu trasferito nella Torre di Londra e gli furono conficcati degli aghi sotto le unghie. Di Alexander si hanno notizie certe circa le torture cui fu sottoposto. Tutto si rivelò però inutile ed allora fu abbandonato per una settimana in una cella sotterranea, al termine della quale fu ancora torturato per due giorni sino all’estremo. Norton, capo dei torturatori, fu addirittura punito per la sua estrema crudeltà.

Durante la detenzione nella Torre, Briant indirizzò una lettera ai gesuiti inglesi per descrivere loro le torture subite: «Ero senza conoscenza e quasi sollevato da tutti i dolori e le sofferenze; e non solo, ero confortato, alleviato e lenito da tutte le torture patite […] Dio solo sa se sia stato un miracolo o no, ma è vero, e perciò la mia coscienza è testimone davanti a Dio». A giudizio di Norton, invece, per quanto possa aver valore la sua testimonianza, Alexander provò atroci dolori in seguito alle torture inflittegli.
Nella medesima lettera il Briant chiese di poter entrare a far parte della Compagnia di Gesù, avendo pronunciato un voto di offrire se stesso, se fosse stato rilasciato. Per tale motivo egli compare oggi negli elenchi dei martiri gesuiti.

Alexander Briant fu processato a Westminster Hall insieme a Thomas Ford ed altri compagni, con la medesima accusa dei celebri sacerdoti Edmond Campion e Ralph Sherwin. Giunse in tribunale con una piccola croce disegnata a carboncino su un pezzo di legno e con la testa rasata. Il suo aspetto era «sereno, innocente e amabile, quasi come quello di un angelo». Fu infine martirizzato a Tyburn il 1° dicembre 1581 dopo i due sacerdoti suddetti. Con loro fu poi beatificato nel 1886 e canonizzato nel 1970. Un film in lingua inglese, Saint Alexander Briant, è dedicato alla sua memoria.

 

 

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