La famiglia linguistica indoeuropea

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Sempre ho ssentito a ddì cche li paesi

Hanno oggnuno una lingua indifferente

G. Belli, Le lingue der Monno, vv. 1sg.

 

Prima di intraprendere le riflessioni sul latino e sui suoi influssi (non solo linguistici) sulla lingua e la cultura italiana, ritengo opportuno sottoporre ai Lettori una breve (e schematica) introduzione sulle origini e sui rapporti di parentela del gruppo cui questa lingua ed i suoi discendenti appartengono, procedendo dall’universale al particolare, cioè dalla macro-famiglia delle lingue indo-europee (o ario-europee) [1] alle lingue della penisola italica nell’antichità pre-romana, per giungere poi alle lingue romanze o neo-latine e per concludere con lo schema delle parlate (neo-latine e non) dell’Italia e di quelle poi usate in una sua regione specifica, cioè il Piemonte.

Trattandosi, come detto, di schemi riassuntivi, corre l’obbligo di chiarire alcuni elementi utili per la lettura e interpretazione del primo di essi: si leggerà in senso orizzontale la sincronia (lato sensu) tra due o più lingue ed in quello verticale invece la diacronia, cioè la discendenza di una o più lingue da un’altra, più antica, loro progenitrice; infine il segno † indica una lingua completamente estinta, anche nei suoi eventuali discendenti.

Prima di presentare il primo schema ancora un’ultima precisazione: le lingue indo-europee da cui si parte (e quindi tutte le loro discendenti) rappresentano le lingue dette “flessive”, in cui gli elementi grammaticali (i morfemi) presentano la caratteristica della flessione, cioè – in parole semplici – i casi della declinazione[2] per i nomi, gli aggettivi ed i pronomi, tempi, modi e persone per la coniugazione dei verbi.

 

LINGUE INDO-EUROPEE (O ARIE O ARIO-EUROPEE)

 

a) Lingue dell’Asia (o orientali)

 

L’ittita (in giallo) nel II millennio a.C., accanto al palaico (in rosso) ed al luvio (in azzurro)

ITTITA

ITTITA GEROGLIFICO (1500-1000 A.C.)

ITTITA LUVIO
lidio (500 a.C) licio (500 a.C.)

 

INDO-IRANICO

INDIANO

SANSCRITO VEDICO (1000 A.C.) PĀLI
sanscrito classico (500 a.C.) Lingue moderne dell’India: guzrati, marathi, panjabi, hindi, indostano, bengali, cingalese, ecc.

 

IRANICO

ANTICO PERSIANO (1000 A.C.)

NORD-OVEST

MEDIO PARTICO (500-1000)

OVEST 

MEDIO IRANICO (500 A.C.)

SUD-OVEST

PAHLAVI

EST

AVESTICO (1000 A.C.)

persiano khotanese

sogdiano

iranico moderno

 

Tavola di legno del V-VIII secolo con iscrizioni in tocario dell’antico Regno buddista di Kucha, attualmente parte della Regione cinese dello Xinjiang, oggi al Museo nazionale di Tokyo

 

† TOCARIO

agneo cucceo

 

ARMENO

armeno moderno

 

b) Lingue dell’Europa (o occidentali)

 

1) occidentali (più il greco)

 

GRECO CLASSICO

MICENEO

IONICO ARCADICO CIPRIOTA PANFILICO EOLICO Greco

NordOvest

greco Ovest
attico lesbico

tessalico

beotico

focese

eleo

dorico
ionico-attico
koiné
greco moderno

 

Lapide con un nome illirico del II secolo a.C. ritrovata ad Apollonia, Albania

ILLIRICO

illirico, messapico, venetico albanese
albanese moderno

 

ITALICO[3]

LATINO OSCO-UMBRO
romano osco, umbro
lingue romanze

 

CELTICO

GALLICO BRITANNICO CORNICO [CORNOVAGLIA] GAELICO (ANTICO IRLANDESE)
antico gallese antico bretone
gallese moderno bretone moderno cornico moderno irlandese moderno

 

GERMANICO

OVEST NORD EST
ANTICO ALTO TEDESCO BASSO TEDESCO ANTICO FRISONE INGLESE (ANTICO E MEDIO) ANTICO NORRENO GOTICO
tedesco olandese,fiammingo frisone inglese islandese,norvegese, svedese, danese

 

2) orientali (o balto-slave)

BALTICO

ANTICO PRUSSIANO
lituano lettone

 

Paesi dove si parlano lingue slave occidentali (verde chiaro), meridionali (verde scuro) ed orientali (verde medio)

 

SLAVO

OVEST SUD EST
POLACCO CECO ANTICO SLAVO RUSSO
grande bianco piccolo
polacco moderno ceco-slovacco serbo-croato,sloveno,

bulgaro

russo moderno bielorusso ucraino

 

 

LINGUE PRE-LATINE

 

Lingue indo-europee

LATINO

romano prenestino falisco
lingue romanze (o neo-latine)

OSCO UMBRO

osco

umbro

 

LINGUE SABELLICHE

peligno marrucino marsico sabino vestino

 

VENETICO ILLIRICO CELTICO LEPONTICO SICULO

 

Lingue non indo-europee
RETICO LIGURE SARDO

 

Lingue di origine incerta
SICANO ELIMO ETRUSCO

 

 

LINGUE ROMANZE O NEO-LATINE

LATINO VOLGARE

 

ROMENO
daco-romeno (valacco letterario)

 

Romania

macedo-romeno (o a-romeno)

 

 

penisola balcanica (Grecia, Albania, Macedonia, Bulgaria)

megleno-romeno (o meglenitico)

 

Grecia

istro-romeno

 

Istria

 

DALMATICO
†settentrionale o vegliotto meridionale o raguseo

 

LADINO (O RETO-ROMANZO O ROMANCIO)
OCCIDENTALE (CANTONE DEI GRIGIONI) CENTRALE (REGIONE DOLOMITICA) ORIENTALE (FIULANO)
Sopraselva, Sottoselva, Engadina, val Monastero valli di Fassa, Gardena, Badia, Marebbe; Livinallongo, Ampezzo, Comelico, Oltrechiusa, Cadore

 

ITALIANO (E DIALETTI ITALICI)[4]
Italia Svizzera italiana

Ticino e Grigioni (valli Calanca, Mesocco o Mesolcina, Bregaglia e Poschiavo)

Corsica

(dialetti di tipo toscano e sardo, e genovese a Bonifacio)

 

PROVENZALE
linguadociano-guiennese aquitano e guascone alverniate-limosino provenzale (o medio-provenzale) alpino-delfinatese

 

FRANCESE[5]
pittavino

 

Poitou

santongese

 

Saintonge

angioino

 

Anjou

normanno

 

Normandia

piccardo e artesiano

Piccardia e  Artois

 

vallone

Vallonia belga

lorenese

Lorena

Franca Contea borgognone

Borgogna

Champagne

 

CATALANO
Rossiglione Andorra Catalogna Aragona (parte), Valencia e Alicante, Baleari, Sardegna (Alghero)

 

SPAGNOLO
castigliano Leonese

(Leon, simile al portoghese)

aragonese andaluso gallego

(Galizia)

 

[per alcuni studiosi da ascrivere al portoghese]

mozàrabe (dialetto medievale arabo-spagnolo) ladino, cioè il giudeo-spagnolo dei Sefarditi levantini

 

Bosnia, Macedonia, Grecia, Bulgaria, Romania e Turchia

 

PORTOGHESE
PORTOGHESE PROPRIO
dialetti continentali dialetti insulari dialetti d’oltremare †dialetto ebreo co-dialetti portoghesi
interamnense

trasmontano

beirao

meridionale

Azzorre

Madera

brasiliano

creoli

(indo-portoghese e negro-portoghese)

Galizia (gallego)

Braganza (riodonorese e

guadramilese)

Miranda (mirandese)

 

 

LINGUE PARLATE IN ITALIA

DIALETTI DI TIPO ITALICO O GALLO-ITALICO (NEO-LATINI)

SETTENTRIONALI O ALTO-ITALIANI

 

a) con sostrato gallico (o gallo-italici)
LIGURI PIEMONTESI LOMBARDI EMILIANO-ROMAGNOLI
alto-piemontese occidentale occidentale
basso-piemontese orientale orientale
alpino mantovano
novarese vogherese-pavese
trentino occidentale lunigiano
romagnolo

(fino a Cattolica)

marchigiano sett.

(gallo-piceno o metauro-pisaurino)

[Carloforte e Calasetta in Sardegna (tabarchino); Bonifacio in Corsica] [alcuni comuni nella Sicilia di nord-est]

 

b) con sostrato non gallico
VENETI
veneziano veronese vicentino-padovano-polesano trevigiano feltrino-bellunese trentino-orientale triestino e veneto-giuliano istriano

 

CENTRO-MERIDIONALI
SEZIONE MARCHIGIANO-UMBRO-ROMANESCA SEZIONE ABRUZZESE-PUGLIESE SETTENTRIONALE-MOLIANO-CAMPANO-LUCANA SEZIONE SALENTINA E CALABRO-SICULA
marchigiani abruzzesi salentini
umbri pugliesi settentrionali-molisani calabresi
laziali e romanesco[6] campani siciliani

occidentali

palermitano

trapanese

agrigentino centro-occidentale

centro-orientali

centrali

(Madonie,

nisseno-ennese,

agrigentino)

orientali

parlate del sud-est

parlate del nord-est

(catanese-siracusano,

messinese)

lucani

 

TOSCANI (E CORSI) 
SEZIONE CENTRALE O FIORENTINA SEZIONE OCCIDENTALE (PISA, LUCCA, PISTOIA) SEZIONE SENESE SEZIONE ARETINO-CHIANAIOLA DIALETTI DELLA CORSICA
        cismontani (a nord-est; simili al toscano)
        oltremontani (a sud-ovest; simili al sardo)
        ligure a Bonifacio

 

SARDO[7]

LOGUDORESE (CENTRO)

CAMPIDANESE (SUD) GALLURESE (NORD-EST)

SASSARESE (NORD-OVEST)

meridionale (Nuoro)

centrale (Bonorva)

settentrionale (Ozieri)

 

PARLATE ALLOGLOTTE[8] IN ITALIA

 

a) parlate romanze

FRANCO-PROVENZALE PROVENZALE CATALANO
val d’Aosta e Piemonte

Puglia (Faeto; Celle San Vito)

Sicilia

Piemonte

Calabria (Guardia Piemontese)

Alghero

b) parlate non romanze

SLAVO TEDESCO ALBANESE GRECO
serbo-croato (3 comuni del Molise)

sloveno (Gorizia e Trieste)

sloveno arcaico (val di Resia, Udine)

Sud Tirolo

Val Canale (Udine)

Walser (Piemonte e Val d’Aosta)

Mòcheni e Luserna (Trentino)

Cimbri (Verona e Vicenza)

Molise (Campobasso)

Foggia, Taranto e Basilicata

Calabria (Cosenza)

Sicilia (3 comuni; Palermo)

Reggio Calabria (5 comuni)

Terra d’Otranto (Lecce)

 

PARLATE DEL PIEMONTE

 

PIEMONTESE

ALTO PIEMONTESE

TORINESE
cittadino (koinè) valsusino meridionale

 

CUNEESE

 

MONFERRINO-LANGAROLO
alto monferrino basso monferrino alto langarolo basso langarolo (albese e Roeri) astigiano

 

ALESSANDRINO

 

BASSO PIEMONTESE

CANAVESANO VERCELLESE BIELLESE VALSESIANO NOVARESE

 

PROVENZALE

Valli alpine da alta Dora Riparia a val Roja (province di Torino e Cuneo)[9] Imperia)

 

FRANCO-PROVENZALE

Nella provincia di Torino: dalla val Soana (alto Canavese) alla val Sangone[10].

 

ALTRE PARLATE GALLO-ITALICHE
LOMBARDO EMILIANO LIGURE
lomellino-novarese vogherese-pavese

provincia di Alessandria (Pontecurone)

province di

Alessandria (novese, Ovada)

Cuneo (Ormea)

 

LINGUE ALTO-GERMANICHE

WALSER

BIELLESE E ALTA VALSESIA

VALDOSSOLA
Val Sermenza (Rima), Val Mastallone (Rimella), Valsesia (Alagna) Macugnaga, Fobello, Formazza

 

[1] La definizione di lingue “indo-europee” si deve, nel primo ventennio dell’Ottocento, ai linguisti tedeschi Franz Bopp e Rasmus Christian Rask.

[2] In alcune lingue – come per esempio l’italiano – la declinazione ha perso i casi, riducendosi quindi alla presenza delle desinenze personali secondo il genere (maschile e femminile) ed il numero (singolare, plurale e, raramente, duale).

[3] Si veda infra un’analisi più dettagliata delle antiche lingue d’Italia.

[4] Per l’Italia e le lingue in essa parlate cfr. schema più dettagliato infra.

[5] Esistono in Francia alcune “isole” alloglotte: basco, bretone, fiammingo, tedesco.

[6]  Il romanesco attuale nasce dopo il sacco del 1527 per il sovrapporsi di parlate varie, ma soprattutto toscane, al sostrato “romano”, di origini meridionali.

[7] Altre lingue e dialetti parlati in Sardegna sono il catalano (ad Alghero) e il genovese (a Carloforte ed a Calasetta).

[8] Col termine “alloglotte” si intendono qui le lingue (ed i dialetti) di tipo non “italiano”, sia romanze che non romanze.

[9] Alcuni comuni della val Roya di parlata provenzale (secondo altri studiosi. “brigasca”) appartengono alla provincia di Imperia, e quindi alla Liguria.

[10] Il franco-provenzale è poi parlato in tutta la valle d’Aosta, tranne che nell’alta valle del Lys (Gaby, Issime, Gressoney St. Jean e La Trinité), di lingua walser.

 

 

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