Il 10 Febbraio scorso si è svolta all’ interno della chiesa di Sant’Ambrogio in Frassineto Po, in provincia di Alessandria, una lezione storicoartistica riguardante la collegiata di Sant’Ambrogio. Manuela Meni, archivista della diocesi di Casale Monferrato, si è occupata della narrazione storica: dalla nascita allo sviluppo della collegiata intorno alla chiesa di Sant’Ambrogio; inoltre ha spiegato il profondissimo legame tra il paese di Frassineto Po e la diocesi di Milano, che ha avuto il suo massimo sviluppo e splendore nel periodo della controriforma sotto la guida prima di San Carlo Borromeo (1538-1584) e poi del cugino di lui, il cardinale Federico Borromeo (1564-1631). La controriforma fu particolarmente vissuta a Frassineto dove la comunità ecclesiastica, nonostante le piccole dimensioni del paese, era particolarmente grande portando a realizzare una collegiata vera e propria intorno alla chiesa di Sant’Ambrogio, divenuta la più importante del Monferrato fino all’unificazione sotto la Diocesi di Casale Monferrato, avvenuta nel 1805.
Il cambiamento amministrativo ha influito direttamente anche sulla chiesa, cambiando il culto, passando dal rito ambrosiano a quello latino, infatti i messali ambrosiani di Frassineto Po furono tutti trasferiti a Milano, oppure distrutti o perduti; è solo tramite un dono della diocesi di Milano che, a partire dal 1986, la chiesa di Sant’Ambrogio ha ottenuto alcuni messali e libri liturgici di rito ambrosiano . Oggi questi testi, che risalgono al XVI e XVII secolo sono esposti ai fedeli e al pubblico all’interno della sacrestia della chiesa, insieme alla Ferula che da secoli i sacerdoti della parrocchia si consegnano di successore in successore.
Della descrizione delle opere, dal punto di vista artistico, si è occupata la storica dell’arte Chiara Mainini concentrandosi su alcune opere particolarmente rilevanti nella chiesa, come il meraviglioso altare ligneo seicentesco che domina il centro del presbiterio, illuminando con la sua magnificenza tutta la chiesa. Sicuramente l’altare è di scuola vercellese e molto probabilmente realizzato da Pietro Sali proprio a Vercelli, successivamente trasportato via fiume prima sul Sesia e poi sul Po, giungendo fino a Frassineto. Inizialmente l’altare venne collocato come altare maggiore, ma nel 1850, a causa del cattivo stato di conservazione fu spostato sul terzo altare laterale di destra partendo dal nuovo altare maggiore.
Nel 2009 per la necessità di sostituire l’altare maggiore e di valorizzare la splendida opera seicentesca, l’altare ligneo fu posto al centro del presbiterio in sostituzione del precedente, con un dettagliato e ben curato lavoro di trasporto e di restauro.
Altra opera degna di nota è il quadro della Madonna Del Rosario, realizzata sul registro superiore da Pellegrino Tibaldi (1527-1596) mentre su quello inferiore da Simone Peterzano (1535-1599). Il cambio di artista fu necessario perché Tibaldi venne convocato da Filippo II in Spagna. Il dipinto domina l’itera sacrestia e sembra attirare a sé tutta la luce dell’ambiente . L’opera fu realizzata inserendo al suo interno san Carlo Borromeo nel 1581 e all’epoca il cardinale era ancora in vita.
La spiegazione si è svolta nel più ampio contesto di incontri a scopo formativo per volontari turistico-culturali proposti e sostenuti dall’associazione culturale «Accademia di Cultura Bernardino Cervis». Gli incontri proseguiranno per tutta la durata del mese di febbraio garantendo agli uditori una quanto più possibile esaustiva conoscenza del paese di Frassineto e della sua storia, ricchissima di arte, cultura, storia e curiosità.