Gli eventi dolorosi che coinvolsero i nove ragazzi, il cui martirio in odium fidei è stato riconosciuto dal Sommo Pontefice il 7 novembre 2018, vanno collocate negli anni 1934/36, in una Spagna scossa da violenze scoppiate tra i partiti conservatori cattolici, vincitori delle lezioni, e le sinistre, forti del sostegno dei movimenti operai. La rivoluzione di ottobre fu particolarmente violenta nelle Asturie, in particolar modo ad Oviedo, occupata dai minatori che saccheggiarono la città ed uccisero numerosi ecclesiastici, tra cui questi nove seminaristi. I primi sei martiri che seguono furono uccisi nel 1934, mentre gli altri tre nel periodo 1936/37. La Congregazione per le Cause dei Santi aveva concesso il nulla osta per introdurre la causa di beatificazione di questi Servi di Dio in data 12 maggio 1993.
Angelo Cuartas Cristóbal era nato il 1° giugno 1910 a Cabo de Lastres (Asturie) da Giuseppe e Giuseppina Cristóbal Granada. Nel 1929 era nel seminario di Oviedo per compiere gli studi teologici. Ordinato suddiacono a León nel maggio 1934, il 7 ottobre dello stesso anno venne ucciso ad Oviedo.
Mariano Suarez Fernández era nato a S.Andrés de Linares l’8 ottobre 1910 da Angelo e Germana Fernández Cocañín García-Ciaño. Nel 1924, appena quattordicenne, lo troviamo nel seminario minore di Valdediós per gli studi in preparazione al sacerdozio, una meta stroncata dal martirio nell’ottobre del 1934.
Gesù Prieto López era nato il 28 agosto 1912 a Bodecangas da Giuseppe Maria e Marcellina López Acebedo. Intrapreso il cammino in preparazione al sacerdozio, aveva ventuno anni quando venne assassinato ad Oviedo il 7 ottobre 1934.
Cesare Zurro Fanjul era nato il 22 ottobre 1912 ad Avilés da Luigi e Mercedes Fanjul Ania. La morte lo colse l’11 ottobre 1934 ad Oviedo, mentre stava frequentando il secondo anno di teologia.
Giuseppe Maria Fernández Martínez era nato il 9 maggio 1915 a Muñón Cimero ed era rimasto orfano piccolissimo della madre. Nel 1927 era già nel seminario minore di Valdediós. Anch’egli fu brutalmente assassinato il 7 ottobre 1934 a soli diciannove anni.
Giovanni Giuseppe Castañón Fernández era nato il 6 agosto 1916 da Giuseppe e Manuela Fernández Díaz. All’età di dodici anni entrò nel seminario di Valdediós. Diciottenne morì per mano dei rivoluzionari il 7 ottobre 1934.
Emanuele Olay Colunga era nato a Noreña il 25 luglio 1911 da Francesco ed Angelina Colunga. Quattordicenne era entrato nel seminario minore suddetto. Scampato alla morte nel 1934, all’inizio della guerra, nel luglio 1936 si trovava in viaggio verso León insieme ad un novello sacerdote che si stava recando nella sua città natale per celebrarvi la sua prima Messa, quando dovettero nascondersi. Scoperti ed imprigionati il 18 giugno 1937, vennero portati prima a Gijón e poi nei pressi di Oviedo. Qui con uno stratagemma, durante la notte, lo fecero uscire dal carcere per arrestare dei ladruncoli: gli spararono alla testa uccidendolo sul colpo. Era il 22 settembre 1937.
Sisto Alonso Hevia era nato a Poago il 1° febbraio 1916 da Sisto Alfonso e Maria Hevia Hevia. Nel 1929 entrò in seminario e quando scoppiò la guerra civile, sette anni dopo, si trovava in famiglia per le vacanze estive. Arrestato insieme al padre, venne rinchiuso per breve tempo nella chiesa parrocchiale adibita a carcere. Il 27 maggio 1937 alcuni rivoluzionari lo sorpresero mentre si trovava vicino al porto di Ventanielles: lo aggredirono brutalmente pugnalandolo a morte, mentre il ragazzo invocava l’aiuto di Dio.
Luigi Prado García era nato il 4 marzo 1914 da Giuseppe e Vincenza. Nel 1930 entrò nel seminario a Valdediós. Chiamato cinque anni dopo a prestare servizio militare, chiese ed ottenne di essere mandato a Burgos dove poté continuare gli studi presso il seminario locale. Allo scoppio della guerra si trovava in famiglia. Nascosto presso degli amici, venne denunciato, arrestato ed infine assassinato sulla spiaggia di Gijón il 4 settembre 1936.
Il sangue di questi giovani martiri, prossimi alla beatificazione, sarà certamente germe di nuove vocazioni per la Spagna e l’Europa del futuro, come già il seminarista martire Beato Rolando Rivi, ucciso in Italia pochi anni dopo, vittima anch’egli dell’ideologia marxista.
1 commento su “I nove seminaristi martiri di Spagna”
Tanto coraggio e onore a questi seminaristi a cui Dio ha dato un coraggio da leoni!! Speriamo che preghino ardentemente dal Paradiso per la Chiesa umana che stà attraversando un periodo parecchio duro di decadenza! Gesù dice che chi perde la vita per i propri amici non la perde perché entra nella vita eterna… qui hanno dato la vita per la fede quindi vale moltissimo!!!! Non saprei quanti ne avrebbero il coraggio e sarebbero disposti ad accettare…