È nata l’Associazione dei figli e soldati della Beata Vergine Addolorata per la santificazione dei Sacerdoti

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Le Confraternite sono un’istituzione vetusta oppure esistono ancora? Ai sensi dei canoni 298 e seguenti del vigente Codice di diritto canonico, la confraternita esiste, anche se il nome è mutato, nella maggior parte dei casi esse si chiamano   Associazioni: «Nella Chiesa vi sono associazioni, distinte dagli istituti di vita consacrata e dalle società di vita apostolica, in cui i fedeli, sia chierici, sia laici, sia chierici e laici insieme, tendono, mediante l’azione comune, all’incremento di una vita più perfetta, o alla promozione del culto pubblico o della dottrina cristiana, o ad altre opere di apostolato, quali sono iniziative di evangelizzazione, esercizio di opere di pietà o di carità, animazione dell’ordine temporale mediante lo spirito cristiano». Le prime Confraternite erano composte dal clero delle città, mentre quelle formate da laici, in Italia si hanno notizie certe a partire dal XII secolo, nell’età dei Comuni. A seconda dell’importanza della Confraternita, i membri si ritrovavano, e si ritrovano ancora oggi in una Chiesa consacrata, o in una cappella, o un oratorio, per compiere le liturgie religiose cattoliche sotto la guida di un Maestro della Confraternita, sempre e comunque un sacerdote.

L’8 aprile scorso, festa dei Sette Dolori di Maria, è nata una nuova confraternita, si tratta dell’«Associazione dei figli e soldati della Beata Vergine Addolorata per la santificazione dei Sacerdoti», con sede presso nella chiesa di Santa Maria Madre di Dio in Castellaccio (Templum Mariae Deiparae), Massa Castello (Ravenna). L’iniziativa è partita da un gruppo di fedeli della Fraternità Sacerdotale San Pio X che, molto devoti alla Madonna Addolorata, iniziarono qualche tempo fa a riunirsi in preghiera proprio per la santificazione dei Sacerdoti di Santa Madre Chiesa.

Non esiste Chiesa senza sacerdoti e nei momenti di crisi della Chiesa, diventa più urgente non solo pregare per le carenti vocazioni, come nel nostro tempo, ma anche per la santificazione dei ministri di Cristo, affinché possano santificare le anime con il loro insegnamento, il loro apostolato e la loro testimonianza di vita. Un tempo, infatti, si usava dire con saggezza: «L’esempio viene dall’alto».

Per i loro incontri di preghiera questi fedeli stamparono un libretto che conteneva sia il Rosario dei Sette Dolori di Maria che altre orazioni della Tradizione cattolica. Questo sussidio venne distribuito a tutti coloro che, piano piano, si sono uniti con lo stesso intento alla pia iniziativa. Quando gli iscritti si radunano, una volta al mese in chiesa, oppure in cappella, in casa privata… e ciò accade già in diverse regioni d’Italia (l’elenco è presente sul sito dell’Associazione), recitano la Corona dell’Addolorata o Rosario dei Sette Dolori della Beata Vergi, possibilmente insieme perché «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (Mt 18, 20). L’origine e la diffusione della Corona, celebrazione della Compassio Virginis, sono legate all’Ordine dei Servi di Maria. Con la recita del Rosario si contemplano i dolori sofferti dalla Madre di Dio nella Vita, Passione e Morte del Figlio Gesù.

Con la recita del Rosario si contemplano i dolori sofferti dalla Madre di Dio nella Vita, Passione e Morte di suo Figlio Gesù.

Con il medesimo scopo di ordine e di unità che ci ha spinto ad istituire l’Associazione è stato creato prima un canale telegram e poi il sito: www.soldatibva.it

Afferma Chiara Nicoli, fra gli ispiratori e i fondatori dell’Associazione: «Viva è la speranza di trovare tutte quelle care anime che hanno nel loro cuore il nostro medesimo desiderio: pregare per la santificazione dei Sacerdoti. L’unione ci rende più forti «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»(Mt 18, 20), infatti se il principe di questo mondo ci vuole divisi, divide et impera, Dio ci vuole riuniti sotto la Croce, lo stendardo di Gesù Cristo.

Non importa se si è giovani o vecchi, di una grande città o di un paesello sperduto, soli oppure in gran numero, quello che conta è la volontà.

La volontà di pregare per quei Ministri che Dio ci ha donato, la volontà di combattere con il Rosario in mano per coloro che sappiamo essere la vera nobiltà di un’intera nazione e l’unica speranza per l’intero mondo.

Un santo Sacerdote può cambiare un’intera regione e salvare un numero innumerevole di anime, un gruppo di santi Sacerdoti il mondo lo cambia!».

Con lo scopo di dare ordine, unità e continuità ha spinto l’Associazione ad istituire prima un canale telegram e poi il sito, www.soldatibva.it

I Sacramenti, la preghiera, il Santo Rosario sono le migliori e più forti armi che possano esistere contro il male e contro il grande tentatore; sono le migliori risorse per bussare alla porta di Maria Santissima, mediatrice di tutte le grazie.

Nel considerare l’importanza di questa nuova realtà torna alla mente l’opera di una grande apostola della santificazione sacerdotale, quella della venerabile visitandina Luisa Margherita Claret de la Touche, nata a Saint-Germain-en-Laye, in Francia, il 15 marzo 1868 e mancata a Vische Canavese, in provincia di Torino, il 14 maggio 1915. Questa mistica ha lasciato scritti intensi ed ispirati per lodare il papato e il sacerdozio. La sua peculiare missione prese le mosse mentre era davanti al Santissimo Sacramento e «Gesù si fece sentire nella mia anima» per dirle: «Ti darò anime di uomini» e la invitò a pregare e sacrificarsi per il Suo Cuore: «Mostralo ai miei sacerdoti, attira tutti al mio Cuore».

Suor Luisa Margherita ha lasciato pagine ricchissime di spiritualità sacerdotale. Essere sacerdoti significa camminare al seguito di Cristo con fierezza, serietà, santità. Al sacerdote Cristo chiede forza, purezza santità per santificare a sua volta le anime a lui affidate. «Il mio sacerdote deve avere il cuore grande, tenero, ardente, forte per amare», così le disse un giorno. «È al sacerdote», lascia scritto la religiosa visitantina, «che Gesù ha affidato la cura di diffondere e alimentare il fuoco divino della carità. Per renderlo capace della sua missione sublime ha aperto più che a nessun altro i tesori del suo amore indefettibile».

Recuperare l’importanza di avere nella Chiesa uomini di Dio pronti a santificarsi per curare al meglio le anime è l’azione preminente per ogni sacerdote che sia pienamente consapevole della propria identità, ma anche per ogni cattolico che desideri vivere appieno la propria fede.

L’invito ad aderire all’Associazione è indirizzato ad ogni cattolico che con cuore generoso e intento retto, sente l’esigenza urgente di ricristianizzare la società tremendamente secolarizzata e deturpata.

Ci ha spiegato ancora Chiara Nicoli:«Questi tempi bui e tempestosi, agli occhi della fede, non possono che essere visti come un’occasione per la nostra santificazione, poiché «tutto concorre al bene per quelli che amano Dio» (Romani 8, 28).

L’unico modo per vincere questo mondo è tenere fisso lo sguardo al Cielo, certi che mai ci mancherà l’aiuto per affrontare qualunque avversità, poiché «Tutto posso in Colui che mi dà forza» (Filippesi 4, 13).

Infiniti sono i modi di combattere per la nostra Patria celeste, questo è uno dei tanti e potrebbe essere il vostro.

Diventare soldati dell’Addolorata significa voler far parte di un esercito guidato da colei che nel Sabato Santo, mentre tutti erano fuggiti o desolati, seppe credere contro ogni speranza ed essere fiamma ardente di viva fede per l’intera Chiesa nascente.

Dunque se diventiamo suoi soldati e cominciamo con l’intraprendere questa battaglia di preghiera per la santificazione dei Sacerdoti, non è forse lecito supporre che sarà la nostra impareggiabile Condottiera ad illuminare ogni nostro passo e sostenere tutte le prove che incontreremo lungo il cammino?

Ma ancor di più in questi tempi tenebrosi, non è forse questa una condizione assolutamente desiderabile e molto conveniente?».

In un giorno d’inverno dell’anno del Signore 2021, ci racconta Chiara, «a riscaldare i cuori stanchi dei soldati circondati da tanto gelo, discesero dal Cielo tre sante Messe attraverso un anonimo benefattore che, da allora, le fa celebrare ogni mese da un Sacerdote della Fraternità Sacerdotale San Pio X». E queste sono le intenzioni: una in onore della Beata Vergine Addolorata; una per i Sacerdoti del Distretto d’Italia; una per i soldati della Beata Vergine Addolorata.

Tuttavia, le sante Messe e le preghiere hanno il fermo proposito di essere di sostegno e di aiuto ad ogni prete che è Sacerdos in aeternum. Prova di questo fatto è ciò che sta scritto nel volantino associativo alla voce «Perché» si prega:

«“Extra Ecclesiam nulla salus”. “Al di fuori della Chiesa non v’è salvezza”.

–  Per amore della Santa Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana;

–  perché un solo santo Sacerdote può̀ cambiare un’intera regione e salvare un numero innumerevole di anime, e un gruppo di santi Sacerdoti può̀ cambiare l’intera faccia della terra;

–  perché la Santa Chiesa è l’unica vera speranza per la nostra anima e per le sorti dell’intera umanità̀;

–  perché si è più̀ forti, se infatti il principe di questo mondo ci vuole divisi e soli, divide et impera, Dio ci vuole riuniti sotto la Croce, lo stendardo di Gesù̀ Cristo».

Le date vengono sempre comunicate per tempo a tutti gli iscritti e in questo mese di maggio la Santa Messa in onore della Beata Vergine Addolorata cade martedì 31, giorno in cui si festeggia Santa Maria Regina. «Chi è costei che si avanza, come aurora che sorge, bella come la luna, splendente come il sole, terribile come un esercito schierato?» (Cantico dei Cantici 6,10).

Pregare la Beata Vergine Addolorata per la santificazione dei Sacerdoti significa prendersi davvero a cuore l’amore redentivo per Cristo Salvatore, al quale non potremmo fare dono più grande e meritorio.

 

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