Una Chiesa che non educa intrattiene

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Editoriale “Radicati nella fede” – Anno II n° 9 – Settembre 2009

Carissimi,

un anno fa iniziavamo timidamente la pubblicazione di questo bollettino, con il desiderio che servisse all’unità di tutti coloro che frequentano le chiese di Vocogno e Caddo, dove si celebra il rito tradizionale (il modo di chiamarlo varia sempre: Rito tridentino, di S. Pio V, più correttamente Rito Gregoriano; a noi, per i motivi che non stiamo qui a ripetere, piace quello semplice di “Messa di sempre”).

Tante persone in un anno sono passate dalle nostre due chiese, pur così lontane dalle grandi metropoli, al mondo “un po’ nascoste”, tante persone. C’è chi stabilmente, ogni giorno, vi trova il sostegno per avanzare nella fedeltà a Dio e nell’offerta di sé, c’è chi vi viene di tanto in tanto passando qualche giorno di vacanza, e c’è chi vi passa anche solo una volta nella vita, quasi per caso, e si incontra con la Messa che la Chiesa ha celebrato per secoli e che è il cuore del rito romano.

Così desiderammo un anno fa questo piccolo bollettino “Radicati nella Fede”, e abbiamo domandato a Dio che potesse diventare un mezzo semplice per fare partecipi tutti della vita che il Signore ha suscitato in mezzo a noi, a partire dalla riscoperta della Tradizione.

Lo abbiamo voluto anche perché sappiamo che “un incontro può essere per sempre”, allora anche chi è impedito a venire fin quassù, nella punta più a nord del Piemonte, può sentirsi unito a noi.

Lo abbiamo voluto semplice e mensile, perché abbiamo bisogno di non dimenticare le ragioni che ci hanno mosso ad abbracciare il rito tradizionale come fonte perenne di educazione alla fede.

Sì, perché ci interessa una educazione alla fede, che non va mai tralasciata. Nelle pagine del bollettino trovate sempre la rubrica dagli incontri di dottrina cattolica: è perché questi incontri ci sono veramente, ogni venerdì, per aiutarci a cogliere i doni enormi di grazia che discendono dalla liturgia vissuta, per conoscere le verità essenziali del Cattolicesimo, per amare la Storia della Chiesa, per incontrarsi con la grande Spiritualità Cristiana. Perché tutto questo? Perché non si può dare più nulla

per scontato, oggi più che mai.

Molti abbandonano la vita di fede senza mai averla conosciuta. Che tristezza!

Dicono di non essere d’accordo con la Chiesa, senza aver passato un’ora sola della loro vita ad approfondire il Cristianesimo, fidandosi solo di quattro strampalate idee propinate in TV o sui giornali, da chi, pur sapendo tante cose, è profondamente ignorante e infantile sulla fede.

Certo noi abbiamo il compito di offrire, pur con tutta semplicità, un aiuto in questo senso… perché una Chiesa che non educa intrattiene… ma i fedeli hanno il compito di prendere sul serio questa possibilità di aiuto, e di farlo con una certa fedeltà: il lavoro sulla dottrina cristiana richiede la costanza e la pazienza del contadino, che molto deve faticare per godere dei frutti.

Allora avanti con coraggio, domandando a Dio la fedeltà alla preghiera, Messa e Sacramenti innanzitutto, e alla dottrina cattolica, di cui questo foglio è solo un piccolo e debolissimo strumento.

 

 

 

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