C’è un getto più alto nel mezzo ed è circondato da una moltitudine di altri, progettati in modo tale che, ricadendo, non formano un corso d’acqua né hanno quella forma, ma si cambiano nello spruzzo più bello e impalpabile circondando i getti, come il piumaggio di un cigno o direi la mussola del vestito della bianca signora. Questo si lancia contro un piano, e poi contro un altro; – in modo che tutto l’effetto sia tale come quello scelto come paragone – poiché descrivere l’effetto non posso. Quando il vento li gonfia, è come mussola che sventola.
(LD III, 264)