Le ferme reazioni al satanico Festival di Sanremo 2021

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Dopo le orribili offese alla Fede Cattolica lanciate, per cinque sere consecutive, dal palcoscenico di San Remo, durante una kermesse, condotta da Amadeus, nonché direttore artistico del macabro evento,  che ha visto palesarsi una presenza dal sapore satanico, sia nelle scenografie, che nel gioco di luci, che nei costumi, che nelle parole, che nei personaggi – in particolare Achille Lauro e i vincitori della manifestazione, i Maneskin – che hanno assunto connotazioni chiaramente oltraggiose, blasfeme e dissacratorie, si sono verificate, seppure nella sordina dei media, alcune importanti reazioni da parte del Vescovo di Ventimiglia e Sanremo, Antonio Suetta,  dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti ed  una interrogazione parlamentare che i Senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri e Paola Binetti, stilata insieme ai colleghi Riccardo Malan, Urania Papatheu, Luigi Cesaro, Domenico De Siano, Maria Rizzotti hanno inviato al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro dello Sviluppo economico, al Ministro dei Beni culturali proprio in merito allo spettacolo del Festival di Sanremo 2021. Le offese alla religione Cattolica sono state anche denunciate dal Movimento Pro Vita e Famiglia.

Per un chiarimento su quanto accaduto sul canale Rai1, emittente pubblica e a pagamento di tutti gli italiani, riprendiamo i tre autorevoli documenti di denuncia.

 

Comunicato del Vescovo di Ventimiglia e Sanremo Antonio Suetta

 

A seguito di tante segnalazioni di giusto sdegno e di proteste riguardo alle ricorrenti occasioni di mancanza di rispetto, di derisione e di manifestazioni blasfeme nei confronti della fede cristiana, della Chiesa cattolica e dei credenti, esibite in forme volgari e offensive nel corso della 71 edizione del Festival della Canzone Italiana a Sanremo, sento il dovere di condividere pubblicamente una parola di riprovazione e di dispiacere per quanto accaduto.

Il mio intervento, a questo punto doveroso, è per confortare la fede “dei piccoli”, per dare voce a tutte le persone credenti e non credenti offese da simili insulsaggini e volgarità, per sostenere il coraggio di chi con dignità non si accoda alla deriva dilagante, per esortare al dovere di giusta riparazione per le offese rivolte a Nostro Signore, alla Beata Vergine Maria e ai santi, ripetutamente perpetrate mediante un servizio pubblico e nel sacro tempo di Quaresima.

Un motto originariamente pagano, poi recepito nella tradizione cristiana, ricorda opportunamente che “quos Deus perdere vult, dementat prius”.

Quanto al premio “Città di Sanremo”, attribuito ad un personaggio, che porta nel nome un duplice prezioso riferimento alla devozione mariana della sua terra d’origine, trovo che non rappresenti gran parte di cittadinanza legata alla fede e dico semplicemente “non in mio nome”.

 

Sanremo, 7 marzo 2021.

 

+Antonio Suetta

Vescovo di Ventimiglia – San Remo

Fonte: Chiesa di Ventimiglia San Remo 

 

Comunicato dell’Associazione Internazionale Esorcisti su alcune esibizioni al Festival della Canzone Italiana di San Remo 2021

«Ci uniamo a quanto ufficialmente comunicato dal Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-San Remo Mons. Antonio Suetta su ciò che è avvenuto nel corso della 71ͣ edizione del Festival della Canzone Italiana.

Mentre l’umanità sta attraversando un periodo caratterizzato dal dolore e dalla sofferenza a causa della pandemia, sul palco dell’Ariston si è raggiunto un livello di dissacrazione, di blasfemia e di vilipendio della fede cattolica davvero inaccettabile.

Esibizioni che hanno leso la sensibilità e il credo di milioni di italiani e dei fedeli di tutto il mondo.

Una vera e propria escalation, dalla trasgressione estrema all’estremismo del “godimento”, il tutto veicolato da immagini, simboli e testi dove al sacro, e addirittura ad un “finto sentimento religioso”, si mischia il demoniaco. Basta leggere il testo del monologo andato in onda in una di queste serate: “Sono il rock and roll, trasgressione che entra nelle case di mezza America. Esplicito invito a lasciarsi andare. Una vecchia chiesa indignata per il credo dell’irriverenza. Nuovo tempio notturno del giovane e del proibito, tempo di giogo, demonio, divinità, juke box tappezzato di chiodi, ognuno in rituale con gli altri in un solo corpo danzante. Carne che chiede carne, uragano nei desideri sessuali. Scossa nel perbenismo familiare, promessa di piacere. Il sacro vincolo del godimento. Godere è un obbligo. Dio benedica chi gode”.

Il tutto con travestimenti dissacranti, scimmiottando contenuti, tra i più sacri della fede Cattolica; dalla corona di spine di Cristo, al suo Sacro Cuore, alla stessa Vergine Maria, poi diffuse e pubblicate sulle copertine delle più svariate riviste divulgative di mezzo mondo.

Una modalità che non fa mistero del suo obbiettivo di offendere, ferire e oltraggiare volutamente il sentimento religioso di chi vive la sua fede senza ricorrere a strategie di odio e di offesa nel difenderla.

Cosa nasconde tutto ciò?

Sicuramente niente che possa essere definito “culturale” e ancor meno “educativo” per le giovani generazioni, e non solo, sempre più vittime di messaggi mediatici inneggianti a pseudo-valori di libertà e diritti.

Una modalità meschina, cinica, e crudele di strumentalizzare la fede cristiana con i suoi contenuti universali per fare spettacolo, ottenere successo, e sbancare in denaro.

Il tutto su un palcoscenico nazional popolare, attraverso un canale televisivo pubblico, mantenuto con le tasse dei cittadini e tra questi non pochi credenti.

Come cristiani non possiamo restare semplicemente “senza parole” ma abbiamo il dovere di far sentire pubblicamente la nostra disapprovazione, e il nostro sdegno.

Non è libertà di opinione, quella che ferisce la coscienza altrui con meditata consapevolezza ed efferata determinazione.

 

Roma, 7 marzo 2021

Fonte: Associazione Internazionale Esorcisti

 

Interrogazione parlamentare sul Festival di Sanremo

 

Senatore Maurizio Gasparri e Senatore Paola Binetti

Al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro dello Sviluppo economico, al Ministro dei Beni culturali.

Premesso che:

il Festival di Sanremo è da 70 anni il palcoscenico più importante dell’anno per la musica italiana. Milioni di spettatori attendono questo appuntamento per trascorrere serate spensierate, gustando l’arte del canto e lo spettacolo della migliore musica;

anche quest’anno quindi il Festival di Sanremo, giunto alla 71a edizione, è stato trasmesso per cinque giorni di seguito, in un orario di punta, che oscillava tra le quattro e le cinque ore per ogni serata: dalle 21 almeno fino alle due di notte, monopolizzando spazio e tempo di qualsiasi altra trasmissione, grazie anche ai forti investimenti in pubblicità di cui ha goduto; pur avendo dovuto superare non pochi ostacoli, ha goduto di un enorme credito da parte della RAI, che ha consentito la messa in scena di uno spettacolo di grandi dimensioni senza lesinare nulla;

molte soluzioni sono apparse interessanti; molti aspetti della conduzione del duo Amadeus-Fiorello sono stati spiritosi, ironici e hanno offerto un intrattenimento che ha intercettato il gusto di buona parte degli spettatori, grazie a molte delle canzoni in gara e agli interventi di diversi ospiti;

ciò non toglie che si possano e si debbano evidenziare una serie di cadute di stile, su cui ha preso esplicitamente posizione mons. Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-Sanremo, giunto perfino a contestare il Premio Città di Sanremo a Fiorello; Mons. Suetta, nel comunicato con cui ha espresso le sue perplessità, ha affermato di aver raccolto il sentimento di dolore di credenti e non credenti, per lo più fedeli della stessa diocesi di Saneremo, per lo svilimento di simboli cristiani e per l’ostentata reiterazione di messaggi che contrastano con il rispetto di tutte le posizioni culturali, di cui il servizio pubblico dovrebbe costituire la massima garanzia; quanto è accaduto quest’anno a Sanremo è stato spesso un travalicare i limiti del più elementare rispetto della religione cattolica: basta ricordare l’uso e l’abuso delle croci, fino alla corona di spine, le immagini della Madonna, ecc;

a Mons. Suetta, dopo la pubblicazione del suo comunicato, si sono unite molte altre Associazioni di spettatori televisivi, per lo più formate da famiglie; si è unita la rete delle Associazioni che confluiscono nella Rete Polis-Pro Persona, il Forum delle associazioni culturali di ispirazione cristiana, e molti altri soggetti che a titolo personale hanno voluto segnalare il proprio dissenso rispetto all’uso e all’abuso dei simboli propriamente cristiani;

hanno anche voluto cogliere la straordinaria contraddizione tra le trasmissioni che negli stessi giorni riportavano lo storico viaggio del Papa in Iraq, da cui emerge costantemente il valore universale del messaggio cristiano e l’apertura insita nella cultura della carità cristiana, per cui appare ancora più evidente l’irragionevolezza del continuo tentativo di riduzione di tale prospettiva a una forma culturale stereotipata e banalizzata come fosse un mero insieme di pregiudizi moralistici o superstizioni da abbattere;

se quel che si è detto e si è fatto a Sanremo in chiave anticristiana fosse stato fatto sia pure in minima parte contro la fede dei musulmani oggi avremmo certamente delle conseguenze assai più gravi; non è tollerabile che su un palco che dovrebbe rappresentare la musica italiana vadano soggetti che in maniera decisamente volgare idolatrano idee e contenuti contrari alla nostra fede;

difficile pensare che in una trasmissione in cui tutto era calibrato in termini di luci, colori, tempi e contenuti, i dirigenti RAI, ma soprattutto il direttore artistico del Festival non sapesse nulla di quanto sarebbe apparso sugli schermi; cantato nelle canzoni; rappresentato nei costumi di scena. La discriminazione avvenuta nei confronti dei cattolici credenti non è tollerabile in una TV pubblica, per di più pagata da tutti. Molti spettatori hanno percepito un vero e proprio vilipendio alla religione; proprio dal pubblico del web si sono registrati infatti moltissimi commenti sdegnati – anche da persone dichiaratamente non cattoliche – sul modo di irridere, offendere e dileggiare la fede cristiana,

si chiede di sapere:

se non ritenga necessario sottolineare da parte della RAI l’obbligo a vigilare perché siano tenuti nel giusto conto valori importanti, come il diritto a professare la propria religione, senza dover subire attacchi che fanno emergere pregiudizi, irrisione, e in alcuni casi vere e proprie offese;

con esattezza quali siano stati gli indici di ascolto delle diverse serate e in un momento di grave difficoltà per tutto il mondo dello spettacolo, quali siano stati i costi sostenuti per la messa in scena del Festival, considerando sia i costi diretti che quelli indiretti, compreso il complicato meccanismo delle scenografie.

Fonte: Vigilanza TV.it

Terremo informati i nostri lettori sugli sviluppi della stessa interrogazione parlamentare.

 

 

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1 commento su “Le ferme reazioni al satanico Festival di Sanremo 2021”

  1. Elettra BIANCHI

    RINGRAZIO EUROPA CRISTIANA per aver affrontato il grave abuso del mezzo pubblico televisivo durante il FESTIVAL DI SANREMO offendendo la Religione Cattolica e milioni di cattolici in tutto il mondo.
    Non essendoci stata la possibilità di un contraddittorio dobbiamo considerare tale abuso nel suo significato politico e civile come un atto di terribile e arrogante DITTATURA IN ATTO senza che alcuna vigilanza, o intervento da parte delle massime Autorità dello Stato abbia impedito o condannato l’accaduto. In difetto anche le Autorità ecclesiastiche ai vertici della Chiesa romano cattolica apostolica per il loro assordante silenzio. Noi piccolo gregge abbandonato abbiamo la possibilità di reagire boicottando i programmi RAI. Ed è quello che faremo. Etsi omnes ego non.

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