A fine novembre uscirà il nuovo saggio del vicedirettore di «Europa Cristiana», Cristina Siccardi, dal titolo Quella Messa così martoriata e perseguitata, eppur così viva!, pubblicato da Sugarco Edizioni.
Il libro, suffragato da ampi riferimenti documentali e bibliografici, ripercorre la storia della Santa Messa, dall’Ultima Cena di Gesù Cristo, quando istituì il Santo Sacrificio dell’altare e il Sacerdozio, ai giorni nostri, sviluppando tutte le problematiche che l’hanno vista coinvolta lungo i secoli, in particolare sotto la rivoluzione protestante e con i nuovi indirizzi modernisti intrapresi dal Concilio Vaticano II in poi, fino all’attuale Motu proprio Traditionis Custodes di papa Francesco. Per redigere queste pagine, l’autrice si è avvalsa di un percorso storiografico che copie da più di dieci anni sulla grande crisi della Chiesa contemporanea, una crisi ad ampio spettro, che coinvolge dottrina, liturgia, pastorale, formazione del clero.
Il tema del rito del Santo Sacrificio è divenuto ormai imprescindibile per chi voglia rendersi conto della confusione teologica e catechetica che attraversa la Chiesa da più di cinquant’anni, perdendo sempre più consistenza e credibilità in numeri e in qualità all’interno di una civiltà secolarizzata e anticristiana.
La copertina riproduce il monumentale e neogotico Altare maggiore della Pietà di Notre-Dame di Parigi, presente nell’abside, con una possente Croce in bronzo dorato. Questo Altare è rimasto miracolosamente in piedi dopo il terribile incendio della celebre cattedrale, avvenuto lunedì 15 aprile 2019: tutt’intorno desolazione, macerie e cenere, in quanto le altissime fiamme hanno divorato gran parte della copertura superiore, con la caratteristica e svettante flèche.
La prefazione al libro è stata scritta dal Superiore generale della internazionale Fraternità Sacerdotale San Pio X, don Davide Pagliarani.
Cristina Siccardi
Quella Messa così martoriata e perseguitata, eppur così viva!
Sugarco Edizioni
pp. 304- € 22,00
ISBN 978-88-7198-789-7
Dalla quarta di copertina:
Sempre meno persone si recano a Messa e per chi pratica ancora il precetto di santificare la domenica non è semplice comprendere che cosa essa sia veramente e pienamente. Le statistiche sono impietose e raccontano di un tracollo in accelerazione della sua frequentazione: tutta l’Europa è coinvolta da questo fenomeno, compresa l’Italia.
Di fronte a questo baratro di accelerata ateizzazione, la Chiesa frena bruscamente sulla Messa tradizionale: dopo quattordici anni, dal 2007 ad oggi, di fervida vitalità, la liturgia del Santo Sacrificio dell’altare ha formato in tutto il mondo un vasto bacino di sacerdoti e di fedeli dai diversi volti generazionali e sociali, ma questo rito continua ad essere pietra d’inciampo e viene nuovamente colpito al cuore.
Il polo d’attrazione gravitazionale della Chiesa è sempre e solo stata la Santa Messa: un rito non costruito a tavolino, come invece è accaduto con la rivoluzione liturgica del 1969, ma che si è formato intorno all’altare, mattone dopo mattone. E proprio attorno alla Santa Messa di sempre, martoriata e perseguitata dai protestanti prima e dai novatori del cattolicesimo in svendita dopo, si sono innalzate chiese, cattedrali, abbazie, santuari, monasteri… dando vita e vigore all’immensa Civiltà cristiana.
Il rito di Santa Romana Chiesa, «tanto antico quanto nuovo» e mai abrogato, fa paura a molti pastori dei nostri tempi e in queste pagine tentiamo di spiegarne il perché, attraverso le fonti storiche.