Il punto decisivo è la Messa di Cristo

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Carissimi, con il Mercoledì delle Ceneri, 17 febbraio 2010, siamo entrati nel tempo sacro della Quaresima. È un tempo di grazia che il Signore dona alla sua Chiesa e a ciascuno di noi. È il tempo opportuno per la nostra conversione. Ogni giorno dell’anno, certo, chiediamo la grazia della conversione. Dal mattino, appena ci svegliamo, alla sera, quando preghiamo al termine della giornata, chiediamo di essere più di Cristo, di corrispondere maggiormente alla sua volontà. E per questo chiediamo perdono dei nostri peccati. Certo, lo facciamo ogni giorno.

Ma ciò che è verità quotidiana diventa impegno solenne, personale e pubblico in Quaresima. È come se il Signore ci dicesse: Quello che domandi ogni giorno, la tua santità, la tua conversione, domandalo con ancora più
profondità ora. Domandalo per te, insieme a tutta la Chiesa, a tutti i fratelli nella fede, anzi insieme a tutto il Corpo Mistico di Cristo. Ricordati che la Beata Vergine Maria, tutti i santi del Paradiso, tutti gli angeli del cielo, tutte le anime del Purgatorio si uniscono a questa preghiera. È il tempo sacro della Quaresima! Occorre allora prendere con estrema serietà questa grazia che Dio ci dona e non rimandare un solo giorno per fare questo.
Sappiamo che il mondo non ci aiuta, che anche l’ambiente cristiano sovente prende con sufficienza il richiamo alla Quaresima. Tutto è diventato “teorico” e non pratico. Spariscono le pratiche di penitenza, il digiuno, l’astinenza dalle carni al venerdì, le rinunce fatte per dare più spazio a Dio nella preghiera e nelle buone letture (spegnendo magari l’ingombrante e stupido televisore), le opere di misericordia.
Si rischia anche tra noi di “dire” di essere in Quaresima, ma di non “fare” Quaresima… ma se c’è una caratteristica è che la Quaresima si fa e non si dice.
Ma c’è un altro rischio che non viene dal mondo, ma da noi stessi, e che può far naufragare la nostra Quaresima, ed è quello di disperdersi in tante piccole pratiche senza arrivare al dunque. E questo sarebbe terribile.
Qual è il dunque della Quaresima? É Cristo stesso, è Lui e la sua salvezza. È allora urgente unificare in Gesù Cristo Nostro Signore la nostra vita. Unificare in Lui la nostra Quaresima, perché sia unificata in Lui la
nostra vita. E come possiamo fare? Iniziando dalla Santa Messa.

La Messa è Cristo stesso che si offre vittima di salvezza per le anime. Per noi. Come allora poter fare una Quaresima non incentrata tutta sulla Messa? Che senso avrebbe fare alcune pratiche di penitenza, senza che queste ci portino necessariamente a Cristo, Vittima divina, nella Santa Messa? Se ci rendessimo conto del valore infinito di ogni Santa Messa, avremmo chiaro che non possiamo vivere senza di essa. Faremmo tutto ciò che è possibile per assiste alla Messa ogni giorno. Per essere inondati da quel fiume di grazia che scende per noi dall’altare. E ci accosteremmo intensamente e regolarmente al sacramento della Confessione, perché la grazia della Messa possa produrre in noi i frutti che Dio vuole.
Un poeta contemporaneo, Jacque Debout, nel suo poema drammatico “Les Trois contre l’Autre”, esprime così, attraverso la bocca di Satana che parla contro Nostro Signore, ciò che è il prezzo di una Messa.
Un demone si rivolse a Satana dicendo:

“Dio cosa ci oppone? Cosa ci oppone?”

Satana rispose:

L’eterno sacrificio che mi ha spaccato la testa, e malgrado i miei sforzi mi strappa tutti i giorni dei vivi e dei morti. Nel destino nascosto, ma vero delle nazioni. Le messe sono altrettante rivoluzioni. Quelle che non si vedono e che, le sole profonde sanno rovesciare l’interno dei mondi. La messa sorpassa il prete e il messale è un avvenimento sempre universale. E quando, in qualche ostacolo impotente, io mi imbatto, è che in una chiesa, in un fienile, in una capanna, un uomo infermo e povero ha tenuto nelle sue mani  la formidabile ostia e il terribile vino.”

Meditiamo su queste parole… e la nostra Quaresima proseguirà con il piede giusto. “Le messe sono altrettante rivoluzioni” … “ le sole profonde”. Quanto è vero tutto questo. La chiave di volta della vita è in Cristo, cioè nella
Messa. Tutto per noi viene dall’altare. Chi vive della Messa quotidiana vede avanzare speditamente la propria vita cristiana. Ci sono persone che hanno modificato tutta la loro giornata per poter assistere regolarmente
alla Santa Messa. Queste persone hanno visto bene, hanno capito tutto. Il disastro invece è iniziato quando anche noi preti abbiamo pensato che ci fosse qualcosa di più decisivo nella vita, la nostra predicazione o tanti impegni di apostolato, e non abbiamo più riconosciuto che il punto decisivo è la Messa di Cristo. Così il disastro è passato poi dal clero al popolo, e oggi pochi sanno del valore della Messa. Valore infinito. Una “rivoluzione”, “la sola profonda”. Ma il Signore ci dà ancora una Quaresima perché ogni cosa vada al suo posto.

 

 

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