A Colonia i muezzin al posto delle campane
La versione russa: le immagini di Bucha sono un’altra provocazione
AGI
Per il ministero della Difesa di Mosca, si tratta di foto e video “costruiti a tavolino da Kiev a beneficio dei media occidentali”. L’emittente dell’oligarca ortodosso Konstantin Malofeev prova a smontare quella che definisce una “fake news”.
Quello che il governo di Kiev ha definito “massacro deliberato” di civili a Bucha e su cui l’Ue potrebbe decidere di far scattare un nuovo round di sanzioni contro Mosca, sui media russi che appoggiano il Cremlino è già presentato come una “fake news” costruita dall’Ucraina per avere più armi dall’Occidente.
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Covid, gestione dell’emergenza sanitaria lascia macerie sociali e costituzionali
Vincenzo Baldini – ImolaOggi.it
Seppure la fase della pandemia non sembra mai avere una fine (si parla, ora, di una nuova variante) può farsi un primo, parziale bilancio sugli aspetti di maggior rilievo critico che l’emergenza sanitaria da poco cessata consegna alla riflessione, non solo scientifica. Il primo, consiste nella percezione di un assoluto scollamento tra la strategia di prevenzione posta in essere dal Governo, che ha comportato pesanti limiti all’esercizio di diritti fondamentali, e la necessaria forza democratica per assumerle. Né molti componenti dell’Esecutivo, né tanto meno, il Presidente del Consiglio dei Ministri, sono stati gratificati dal voto popolare.
Se la risposta a tale considerazione è il richiamo apodittico alla forma di governo parlamentare, l’obiezione è che questa esperienza evidenzia, allora, una strutturale debolezza di tale assetto di governo, per la sopravvenuta carenza di quei presupposti reali su cui si fonda il suo buon rendimento democratico.
La democrazia rappresentativa, in altre parole, per funzionare richiede la presenza di soggetti politici in grado di proporsi come forme autentiche della mediazione democratica. Ma la situazione dei partiti politici, oggi, non è corrispondente a tale premessa, complice anche un sistema elettorale che ha finito nella sostanza per spossessare il cittadino-elettore del potere di scelta reale di uomini e mezzi della politica di governo. Continua a leggere
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Sinistra in lacrime perché il popolo ungherese vota Orban
Francesco Storace – 7Colli
Quando si vota, per la sinistra italiana è sempre un brutto giorno e ieri glielo ha confermato Viktor Orban, dall’Ungheria. Non si riprenderanno dallo choc: fuori Italia c’è democrazia, il popolo vota.
Aveva contro l’Europa. L’opposizione dell’Ungheria si era tutta coalizzata contro Orban. Ma per la quarta volta consecutiva – la quinta in totale – il premier è ancora lui. Che non vuole trascinare in guerra il suo popolo pur dicendo sì alle sanzioni contro la Russia di Putin. Sinistra triste: rivince Orban. Ci auguriamo che Ursula Von der Leyen la smetta di denigrare chi ha il consenso del suo popolo e semmai voglia indirizzargli le sue congratulazioni. Anche l’Ungheria è Europa e il suo popolo va rispettato. Continua a leggere
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Bucha, “i morti sono comparsi dopo l’arrivo dei servizi di sicurezza ucraini”
ImolaOggi.it
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata dall’agenzia Tass ha affermato che l’obiettivo del “crimine commesso dal regime di Kiev” nella città di Bucha e’ quello di “interrompere i colloqui di pace e intensificare la violenza”. Zakharova ha osservato che la Russia aveva richiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sull’incidente, che ha definito “una provocazione messa in scena dall’esercito ucraino e dai nazionalisti radicali”. Continua a leggere
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Bucha, 31 marzo: sindaco rientrato in città non denunciò alcun massacro
Giorgio Bianchi (https://t.me/giorgiobianchiphotojournalist/13636) – ImolaOggi.it
Tutte le unità russe si sono completamente ritirate da Bucha il 30 marzo, il giorno dopo il round di colloqui cia a faccia tra Russia e Ucraina in Turchia.
– Il sindaco della città di Bucha, Anatoly Fedoruk, nel suo videomessaggio del primo di aprile sul canale “Ukraina 24”, non fa alcun riferimento ai morti per le strade. Anzi, sembra molto felice di essere potuto rientrare in città e per nulla sconvolto.
“Cari amici! Il 31 marzo è una bellissima giornata della liberazione dagli occupanti russi” dice nell’incipit del suo discorso.
È alquanto singolare che qualcuno si esprima con toni così entusiastici di fronte ad uno spettacolo apocalittico come quello rappresentato in queste ore da tutti i media, con le strade della città letteralmente disseminate di civili morti.