Il giro del mese

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Di ritorno da Chartres: qualche riflessione

blog.messainlatino.it

A ormai quasi dieci giorni dalla conclusione del pellegrinaggio di Notre Dame de Chrétienté, mi sento di tentarne un primo, elementare bilancio. Lo faccio forte della mia esperienza di “inviato speciale” di MiL a Chartres: ho partecipato, grazie alla squisita ospitalità degli organizzatori, alla Messa del 29 maggio, e posso assicurarvi che assaporare dal vivo il clima che si respirava nella magnifica cattedrale gotica, e tutt’intorno, sin dall’arrivo dei primi pellegrini, mi ha dato un’emozione indescrivibile. Il sole splendente e il cielo azzurrissimo rappresentavano quasi materialmente che cosa potrebbe essere – anzi: che cosa sarà – la vera nuova primavera della Chiesa.
Fatta questa inderogabile considerazione, e pur consapevole che le cose da dire sarebbero tantissime, provo a proporvi qualche sommessa riflessione (col corredo di alcune foto, di cui ringrazio l’amico Ivo Musajo Somma, sperando che possano evocare l’atmosfera della giornata). Continua a leggere
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Record di aborti in Inghilterra, Galles e Irlanda, il Giappone corre ai ripari

Record di aborti in Inghilterra, Galles e Irlanda, il Giappone corre ai ripari

Mauro Faverzani – Corrispondenza Romana

Un’ombra di morte purtroppo avanza in Europa, conquistando nuovi terreni e mietendo troppe vittime innocenti. Lo dimostrano i dati relativi ad Inghilterra e Galles, dove è stato raggiunto un tragico record storico, quello relativo al numero degli aborti praticati nei primi sei mesi del 2022, periodo cui si riferiscono gli ultimi dati diffusi dal Dipartimento governativo della Sanità e dell’Assistenza Sociale: tra il primo gennaio ed il 30 giugno dell’anno scorso sono stati praticati, infatti, 123.219 aborti ovvero 17.731 in più rispetto ai 105.488 praticati nello stesso periodo nel 2021. Se questo trend dovesse proseguire, il rischio è che anche su base annua il 2023 possa confermarsi come l’anno più nero per numero di bambini uccisi nel grembo materno.  Continua a leggere

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Video e libri di testo, la guerra dell’ideologia Lgbtq+ è multimediale

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Mauro Faverzani – Corrispondenza Romana

La denuncia è stata ripresa da fonti autorevoli, quali le agenzie canadese LifeSiteNews e spagnola InfoCatólica: oltre a YouTube, l’app YouTube Kids, propostasi come un «ambiente protetto» per i minori, promuoverebbe, in realtà, anche sessualità, gender e aborto. Tali insidie si celerebbero nei contenuti e nei video pubblicati.

A lanciare l’allarme ha provveduto Aldo Buttazzoni, esponente del gruppo americano conservatore PragerU, che ha puntato l’indice, in particolare, contro uno dei canali presenti su YouTube Kids, «Queer Kid Stuff». Perché? Perché qui vengono analizzate tutte le “varianti” della comunità Lgbtq+, oltre al significato di ogni lettera dell’acronimo; in molti episodi i protagonisti sono drag queen e «Queer kids». Non solo. In un video si propone anche la lettura ad alta voce del libro What is an Abortion Anyway [Cos’è l’aborto-NdT] di Carley Manes e Emulsify. La risposta, data al titolo, è sconcertante: «L’aborto – si legge – è il momento in cui si decide di interrompere la crescita della gravidanza». Non spiega ch’è il momento in cui si uccide il bimbo nel grembo della madre… L’antilingua non perde mai occasione per confondere, ingannare e mistificare. Ancora. Si ricorrerebbe all’aborto «quando una gravidanza non è abbastanza sana per continuare a crescere», il che tradotto significa eutanasia pratica insegnata ai più piccoli. Continua a leggere

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Il divieto della Messa tradizionale è un abuso del potere ecclesiastico e l’inosservanza del divieto non costituisce di fatto disobbedienza

Chiesaepostconcilio

Il divieto della Messa Romana Tradizionale è un abuso del potere ecclesiastico e il mancato rispetto di questo ordine non costituisce di fatto disobbedienza.
  1. La tradizionale liturgia romana della Messa era la liturgia dei nostri antenati cattolici. È stata la forma della Messa con cui sono state evangelizzate la maggior parte delle nazioni europee (ad eccezione di alcuni paesi dell’Europa orientale e dei riti ambrosiano e mozarabico), tutte le nazioni americane e la maggior parte delle nazioni africane, asiatiche e oceaniche.
  2. “Ciò che le generazioni passate consideravano sacro rimane sacro e grande anche per tutti noi,” (Papa Benedetto XVI).[1]
  3. “Il problema del nuovo Messale sta nel suo abbandono di una storia sempre continua, prima e dopo San Pio V, e nella creazione di un libro completamente nuovo (anche se compilato da materiale vecchio)” (Cardinale Joseph Ratzinger).[2]
  4. La pubblicazione del nuovo Messale “è stata accompagnata da una sorta di divieto di tutto quanto sopra, senza precedenti nella storia del diritto ecclesiastico e della liturgia” (Cardinale Joseph Ratzinger).[ancora nota 2]
  5. “Posso dire con certezza, sulla base della mia conoscenza dei dibattiti conciliari e della mia ripetuta lettura dei discorsi dei Padri conciliari, che questa [cioè la riforma così com’è ora nel nuovo Messale] non corrisponde alle intenzioni del Concilio Vaticano II” (Cardinale Joseph Ratzinger).[3]
  6. La liturgia romana tradizionale della Messa era la liturgia di tutti i santi di rito romano a noi noti almeno nell’ultimo millennio; quindi è antica di migliaia di anni. Anche se comunemente chiamata Messa “tridentina”, la stessa identica forma della Messa era già in uso diversi secoli prima del Concilio di Trento, e quel Concilio richiese solo di canonizzare quella venerabile e dottrinalmente sicura forma di liturgia per la Chiesa Romana. Continua a leggere

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“Tutta l’Africa andrà a Lampedusa”. Dietro le quinte degli sbarchi senza fine

"Tutta l'Africa andrà a Lampedusa". Dietro le quinte degli sbarchi senza fine

Francesca Galici – il Giornale.it

L’isola è da giorni sotto l’assedio di migliaia di migranti che entrano illegalmente in Italia ma dall’altra sponda del Mediterrano prosegue la recluta di nuovi “soldati”.

Tra fine giugno e l’inizio di luglio, l’isola di Lampedusa è stata presa d’assalto dai migranti. In una manciata di giorni sono sbarcate nel nostro Paese oltre 4mila persone mettendo in seria difficoltà l’hotspot dell’isola, che è arrivata ad avere al suo interno 3300 persone nel momento di massima affluenza a fronte di un capienza massima di circa 400 persone. Con la nuova gestione della Croce rossa voluta dal governo Meloni la situazione all’interno della struttura è nettamente migliorata ma anche la migliore organizzazione rischia il collasso con questi numeri. Il sistema dei trasferimenti è stato reso molto più funzionale rispetto al passato e superata l’emergenza sbarchi continui in poche ore il numero degli occupanti è sceso a meno di 800. Intanto, dall’altra sponda del Mediterraneo suonano la carica per fomentare le nuove partenze. Continua a leggere

 

 

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