Il futuro secondo Daniele Capezzone: liberale o bomba ad orologeria?

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L’Associazione «Nazione Futura», in collaborazione con  «Tea Party Italia» ha organizzato sabato 4 febbraio scorso all’hotel Royal di Torino un incontro con ospite d’onore Daniele Capezzone, dal titolo «Perché il nostro destino ci appartiene».

L’evento ha posto al centro argomenti politici ed economici riguardanti tematiche che la maggioranza del governo Meloni ha affrontato e dovrà affrontare durante la legislatura in corso. Il ruolo di moderatore è stato svolto da Edoardo Lucio Jannelli, membro di «Tea Party Italia».

Il primo intervento del giornalista Capezzone è stato sulla vicenda del terrorista anarchico Alfredo Cospito[1], ponendo l’accento sul fatto che la sinistra tenta di sfruttare l’evolversi della questione per attaccare il governo in carica e utilizzare il corpo di Cospito come arma politica, sia che egli sopravviva o che muoia. «Qualora il Signor Cospito, attentatore e stragista, voglia scagliare il suo corpo, speriamo di no, anche morto contro lo Stato che lui detesta la responsabilità è solo del Signor Cospito».

Occorre ricordare che il carcerato Cospito ha deciso volontariamente di perseguire uno sciopero della fame, in cui beve regolarmente e fa uso di integratori e medicinali da 107 giorni. L’affermazione di Capezzone è stata la diretta risposta alla prima pagina del giornale diretto da Piero Sansonetti, «Il Riformista», giornale il cui titolo del 3 febbraio è stato: Nordio decida se Cospito può continuare a vivere o deve morire.

L’intervento di Capezzone ha proseguito, rivolgendosi direttamente all’onorevole Riccardo Molinari, chiedendo di dare una linea maggiormente liberale alle prossime manovre di governo, riducendo la pressione perché, ha detto Capezzone, «L’autostrada che il governo deve percorrere deve stabilire le velocità da utilizzare».

Una certezza di Capezzone è che «Voi (le forze di maggioranza) non sarete sfidati dalla sinistra. Lo dico senza soddisfazione…». Questa convinzione è stata avvalorata da critiche dirette al PD sul prossimo congresso e la mancanza di consenso che contraddistingue la sinistra in questo periodo.

Il secondo intervento è stato dell’onorevole Riccardo Molinari, il quale, dopo i ringraziamenti di rito, ha analizzato e commentato positivamente i primi cento giorni del governo Meloni, spiegando al pubblico in sala l’operato della Lega durante la legislatura precedente e quella corrente. Ha quindi esaltato le politiche sociali sostenute dal governo Meloni e il calmieramento dei prezzi dell’energia e la battaglia per l’autonomia differenziata per tutto il Paese.

È stata poi la volta del Ministro della pubblica amministrazione, il senatore Paolo Zangrillo, avvenuto tramite messaggio preregistrato e inviato all’incontro. Il ministro ha esaltato il libro di Daniele Capezzone come ottimo spunto di riflessione sui temi economici, sociali e politici. L’intervento, di pochi minuti, si è concluso con la presa d’atto che la situazione economica è molto difficile e che il governo sta operando per superare le difficoltà. Il discorso è successivamente ruotato sul professor Antonio Martino[2], recentemente scomparso.

Capezzone ha voluto esaltare la visione liberale di Martino non solo in campo economico, ma anche in campo sociale, dicendo, citando proprio l’economista:  «Quanto della tua vita appartiene a te stesso e quanta appartiene allo Stato?».

Per avvalorare le posizioni di Antonio Martino in campo liberale, il giornalista ha citato un aneddoto riguardante una visita al segretario della difesa degli Stati Uniti Donald Rumsfeld nel 2001: Martino, dopo aver sentito un breve discorso di Rumsfeld contro il vizio del fumo e la sua capacità di aver convinto anche sua figlia a smettere di fumare, l’allora ministro della difesa si accese con aria serena una sigaretta dicendo al segretario della difesa «Io non sono sua figlia», rubando così un sorriso ai suoi interlocutori.

Il capo gruppo al Senato di Fratelli D’Italia, il senatore Lucio Malan, ha inviato un video messaggio di vicinanza e sostegno all’incontro, difendendo i primi cento giorni di lavoro del nuovo governo.

L’ultimo argomento dell’incontro di «Nazione Futura»,  alla presenza del suo vicepresidente, Ferrante De Benedictis (nella foto a sinistra), è stato il sovraffollamento legislativo presente in Italia come prima causa, secondo i relatori, di eccessiva burocratizzazione e impedimento di azione per le imprese e per i dipendenti.

Gli ultimi relatori ad intervenire sono stati Giuseppe Catizone, consigliere comunale di Torino in quota Lega, e Marco Fontana, coordinatore cittadino di Forza Italia a Torino.

L’incontro si è concluso con brevi cenni al libro di Daniele Capezzone Bomba a orologeria. L’autunno rovente della politica italiana, edito da Piemme, dove si presenta una società italiana spaccata come una mela: da un lato, gli obbedienti e i rassegnati al perpetuarsi di soluzioni emergenziali; dall’altro, una galassia ribellista e arrabbiata. Con argomentazioni controcorrente, l’autore prova in queste pagine a raccontare la fase rovente verso cui si dirige la nostra politica e anche a disegnare una pars construens per capire come ridare all’Italia obiettivi realizzabili e desiderabili sia in politica estera sia in economia. Ma, sfortunatamente, il testo è stato lasciato troppo da parte, senza creare un auspicato dibattito, perché non posto come perno di analisi centrale da parte dei relatori, che hanno optato in favore di temi più legati all’ attualità di questi precisi giorni: una scelta probabilmente dettata dalla campagna elettorale per le regionali.

 

 

[1] Alfredo Cospito, nato a Pescara il 14 luglio 1967, oggi recluso nel carcere del comune di Opera, in provincia di Milano (il più grande penitenziario dei 208 presenti in Italia: contiene circa 1.400 detenuti, di cui 1.300 con condanne definitive), per terrorismo e strage.

[2] Antonio Martino (Messina, 22 dicembre 1942 – Roma, 5 marzo 2022).

 

 

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