Con la Corona in mano

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Editoriale «Radicati nella fede» – Anno II n° 10 – Ottobre 2009

 

Mese di ottobre mese del Santo Rosario. È vero che nella recente storia delle nostre parrocchie, quella degli ultimi 150 anni si affermò come devozione il mese di maggio come “Mese della Madonna”: chi non ricorda con nostalgia quel mese in cui ogni sera ci si riuniva in chiesa per la funzione mariana (recita del Santo Rosario, fervorino del Parroco, fioretto e Benedizione Eucaristica)?

Ma non dobbiamo per questo dimenticare che è ottobre il mese mariano per eccellenza.
Il giorno 7 vi è la festa della Madonna del Rosario nel ricordo della protezione che la Beata Vergine Maria accordò al mondo cattolico che uscì, grazie a lei, vittorioso nella battaglia di Lepanto contro l’armata Turca che minacciava l’Europa.

E quella minaccia non era politica, ma di fede… in quella vittoria l’Europa fu preservata dal perdere il dono suo più grande: la Fede in Gesù Cristo, unico Redentore.

Il Papa di allora, San Pio V, lo stesso che riordinò il Messale all’indomani del Concilio di Trento, fece pregare tutto il mondo cattolico con il Santo Rosario, perché una sconfitta contro i Turchi avrebbe portato molti cattolici a perdere la vera religione, per adottarne una falsa, quella dei conquistatori Ottomani.

E, ottenuta la vittoria, il Papa istituì la festa della Madonna del Rosario.

A quell’epoca risale l’edificazione nelle nostre chiese di altari a lei dedicati
dove la statua della Beata Vergine col Bambino è attorniata dai quindici Misteri.

E che dobbiamo dire oggi?

C’è ancora bisogno di pregare la Madonna.

Più di allora, certamente più di allora! e per lo stesso motivo: preservare la Fede Cattolica.

E qual è l’invasione che ci minaccia?

Quella della “stupidità”, della “banalizzazione” delle cose più sacre e importanti della vita, quella di vivere con “leggerezza” tutto, del non prendere più sul serio niente.

Si sragiona, non si ragiona più, e per questo modo sciocco di affrontare la vita si trascura la Fede fino a perderla.

E’ così potente questa invasione – si vuole tutto facile, a portata di mano, non si vuole far fatica – che ha invaso anche le nostre chiese: si cerca la messa facile, corta, dove la predica non ti mette in crisi, dove il prete ti fa sentire bravo e senza peccato.

L’elenco potrebbe continuare… ma non serve, ci siamo già capiti.

Come combattere questa invasione, ben peggiore che quella dei Turchi di 500 anni fa? Con la stessa arma di allora: il Santo Rosario, pregato fedelmente tutti i giorni.

È uno dei più grandi antidoti all’invasione stolta ed empia di oggi.

Uno che resta fedele al Rosario non dimentica che innanzitutto deve custodire le Fede Cattolica, oggi minacciata da una vita vissuta come se Dio non ci fosse.

Uno che prega il Rosario tutti i giorni si impegna ad una regola di preghiera che ricorda che è la perseveranza nel tempo a dare i frutti.

Uno che prega il Rosario tutti i giorni sa che occorre accettare la fatica, il sacrificio, per seguire Gesù Cristo, e questo è il più grande colpo alla vita superficiale di oggi.

Uno che prega il Rosario tutti i giorni sa che non può venire a patti col mondo che vive rifiutando Dio.

Allora, carissimi, corona in mano, buona preghiera.

È la Madonna che ce lo chiede.

Per noi, per tutti.

 

 

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