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24 gennaio 1110: Battaglia di Valtierra della Reconquista spagnola e vittoria di Alfonso I di Aragona, detto «il Battagliero» sull’emiro musulmano di Saragozza

 

Alfonso Sanchez, detto il Battagliero (Jaca, 1082 circa – Huesca, 7 settembre 1134), re di Aragona e re di Pamplona, nonché conte di Sobrarbe e Ribagorza (1104 – 1134) e re consorte di León e Castiglia dal 1109 al 1114; da questo periodo adottò il titolo di imperatore, esattamente: Rey y Emperador de Castilla, Toledo, Aragón, Pamplona, Sobrarbe y Ribagorza. Si meritò l’ammirazione di tutti i regni cristiani ed il soprannome de «il Battagliero». Conquistó Ejea de los Caballeros y Tauste (1105), Tamarite de Litera, y San Esteban de Litera (1107). E, per la seconda volta, nel 1110, al-Mustain II, re della taifa di Saragozza, a Valtierra.

Nel 1118, a Tolosa, fu celebrato un concilio che decise una crociata per la liberazione di Saragozza dai Mori. All’impresa parteciparono anche cavalieri francesi, e a maggio dello stesso anno fu posto l’assedio; la città cadde il 18 dicembre, che divenne la capitale del regno d’Aragona. In quel periodo conquistò anche Fuentes de Ebro, Tudela, Cervera, Tarazona, Magallón, Borja, Alagón, Novillas, Mallén, Rueda, Épila ed infine Tarragona, nel 1119. Ripopolò Soria ed i suoi dintorni; nel 1119, dopo aver posto l’assedio a Calatayud, dovette abbandonarlo, per far fronte ad un esercito di almoravidi, che, nel 1120, avanzavano verso Saragozza, per riconquistarla, e li sconfisse nella battaglia di Cutanda, a Calamocha (provincia di Teruel), poi tornò a Calatayud e la conquistò, nel 1120; inoltre, occupò Bubierca, Alhama de Aragón, Ariza e Daroca. Nel 1122 fondò a Belchite un ordine militare, che fu pioniere degli ordini militari in Aragona, per la lotta contro i musulmani; tuttavia i musulmani che vivevano nelle città conquistate da Alfonso non solo vennero difesi da eventuali angherie, ma, così come i mozarabi, furono anche beneficiati con particolari privilegi.

Nel 1126 organizzò una incursione militare contro Granada e contro Cordova e dopo aver riportato una vittoria, nei pressi di Lucena, al termine della campagna, oltre ad aver conquistato un grande bottino, condusse con sé 14.000 mozarabi, con cui ripopolò i territori a sud dell’Ebro. Nel 1131 assediò Bayonne, dove redasse il testamento che lasciava tutti i suoi regni all’Ordine del Tempio del Santo Sepolcro, che conquistò dopo un anno di assedio.

Assediò ed occupò, nel 1133, Mequinenza, vicino a Lerida, poi si spostò a nord, assediando Fraga, secondo la Crónica de San Juan de la Peña, con solo 300 cavalieri, fra cui García IV Ramírez, futuro re di Navarra, ma il 17 luglio del 1134 fu sconfitto dagli assediati che avevano ricevuto aiuto da un grosso contingente, inviato dal re di Cordoba. Quindi passò ad assediare il castello di Lizana, nella zona di Lerida, dove, secondo la Gesta Comitum Barchinonensium, morì, il 7 settembre 1134, dopo 31 anni di regno, in seguito alle ferite ricevute, combattendo contro i Mori, nella battaglia avvenuta tra le località di Sariñena e Grañén. Non lasciò eredi e fu sepolto nel monastero di Montearagón, vicino a Jaca; successivamente, nel 1885, il corpo venne traslato nella cappella di San Bartolomeo, o Pantheon Reale, del monastero di San Pedro el Viejo ad Huesca.

 

I regni di Navarra e Aragona, alla morte del re Alfonso I, il Battagliero

 

 

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