27 febbraio 380: Editto di Tessalonica, con cui l’imperatore d’Oriente Teodosio I e i colleghi d’Occidente Graziano e Valentiniano II dichiarano la religione cristiana l’unico culto ammesso all’interno dell’Impero Romano
Il decreto dichiara il cristianesimo secondo i canoni del credo niceno la religione ufficiale dell’Impero, proibisce in primo luogo l’arianesimo e secondariamente anche i culti pagani. Per combattere l’eresia si esige da tutti i cristiani la confessione di fede conforme alle deliberazioni del concilio di Nicea. Il testo venne preparato dalla cancelleria di Teodosio I e successivamente venne incluso nel Codice teodosiano da Teodosio II. La nuova legge riconobbe alle due sedi episcopali di Roma e Alessandria d’Egitto il primato in materia di teologia.
Traduzione in italiano del testo latino del Codice teodosiano, XVI 1-2
«GLI IMPERATORI GRAZIANO, VALENTINIANO E TEODOSIOAUGUSTI. EDITTO AL POPOLO DELLA CITTÀ DI COSTANTINOPOLI.
Vogliamo che tutti i popoli che ci degniamo di tenere sotto il nostro dominio seguano la religione che san Pietro apostolo ha insegnato ai Romani, oggi professata dal Pontefice Damaso e da Pietro, vescovo di Alessandria, uomo di santità apostolica; cioè che, conformemente all’insegnamento apostolico e alla dottrina evangelica, si creda nell’unica divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo in tre persone uguali. Chi segue questa norma sarà chiamato cristiano cattolico, gli altri invece saranno considerati stolti eretici; alle loro riunioni non attribuiremo il nome di chiesa. Costoro saranno condannati anzitutto dal castigo divino, poi dalla nostra autorità, che ci viene dal Giudice Celeste.
DATO IN TESSALONICA NEL TERZO GIORNO DALLE CALENDE DI MARZO, NEL CONSOLATO QUINTO DI GRAZIANO AUGUSTO E PRIMO DI TEODOSIO AUGUSTO»