2 settembre 1973: 50 anni fa moriva John Ronald Reuel Tolkien a Bournemouth, in Inghilterra, all’età di ottantuno anni.
John Ronald Reuel Tolkien nasce nel 1892 a Bloemfontein, in Sud Africa, da genitori inglesi. Dopo la morte del padre, all’età di soli tre anni ritorna con la madre ed il fratello in Inghilterra dove la famiglia si sistema a Sarehole, un sobborgo di Birmingham. Nel 1904 muore anche sua madre dalla quale il giovane Tolkien aveva nel frattempo ereditato l’amore per le lingue, le antiche leggende e le fiabe.
Insieme al fratello viene affidato ad un sacerdote cattolico degli Oratoriani, Padre Francis Xavier Morgan e in questo contesto conosce il pensiero di san John Henry Newman. Dopo aver frequentato la King Edward VI School inizia i suoi studi all’Exeter College di Oxford dove ottiene nel 1915 il titolo di Bachelor of Arts.
Durante la prima guerra mondiale si arruola nei Lancashire Fusiliers e combatte sul fronte occidentale. Finita la guerra prosegue gli studi all’Exeter College, conseguendo nel 1919 il titolo di Master of Arts. Inizia allora l’attività di docente di Lettere a Leeds e la collaborazione alla redazione dell’Oxford English Dictionary. Nel 1925 viene nominato professore di Filologia Anglosassone al Pembroke College di Oxford e nel 1945 gli viene affidata la cattedra di Lingua Inglese e Letteratura Medioevale del Merton College, dove insegna fino al suo ritiro dall’attività didattica avvenuto nel 1959. Non a torto Tolkien è quindi oggi considerato il maggior esperto di letteratura anglosassone e medioevale del Novecento.
È durante il periodo di insegnamento che l’autore inizia a scrivere. Nel 1937 pubblica Lo hobbit, racconto fantastico ambientato in un fiabesco e lontanissimo passato inglese, avente per protagonisti piccoli esseri stralunati ma molto simili agli uomini, gli hobbit appunto. Essi sono affiancati da tutta una pletora di altri esseri fantastici, fra i quali grande rilievo hanno i nani.
Nonostante sia la sua opera prima, Lo Hobbit rappresenta una tappa fondamentale nella carriera di scrittore di Tolkien: è infatti attorno al nucleo originario di quest’opera che l’autore andrà sviluppando nel decennio successivo il suo regno immaginario che lo renderà famoso e celebre in tutto il mondo, quello delle Terre-di-Mezzo, che prenderà forma nelle sue opere successive quali Le avventure di Tom Bombadil (1962) e soprattutto in quell’epica fantastica che è la trilogia de Il signore degli anelli, capolavoro che vuole essere una complessa e ricca allegoria della condizione umana. Scritta in una lingua molto ricercata che imita il lindore dell’inglese medievale, la trilogia si compose inizialmente di tre distinti volumi: La compagnia dell’anello (1954), Le due torri (1955) e Il ritorno del re (1955), che verranno poi riuniti nel 1956 in un unico volume.
Tolkien dedica alla stesura del suo capolavoro tutte le sue ricerche di studioso. In particolare s’interessa al dialetto delle Midlands e all’inglese arcaico, il beowulf, ed alle Letterature nordiche (norvegese, danese, islandese). Per le sue ricerche fonda anche, con amici e colleghi, un gruppo – i Coal-Biters (Mangiatori di Carbone) – e riceve numerosi titoli onorari tra cui quello dell’Alto Ordine Britannico, il C.B.E., e cinque Dottorati.
Negli anni seguenti Tolkien lavora ad un’altra opera, Il Silmarillion, iniziata già nel 1917, che porterà avanti fino alla sua scomparsa, senza peraltro riuscire a portarla a termine. Verrà completata dal figlio Christopher e pubblicata postuma nel 1977.