Di fronte all’inverno demografico in cui versa la nostra Italia, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato, durante il primo meeting nazionale degli Stati generali della natalità, tenutosi ieri, 14 maggio, all’Auditorium Della Conciliazione di Roma: «Un’Italia senza figli è un’Italia che non crede e non progetta. È un’Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire». All’incontro dedicato al futuro del Paese, dove è stato garantito da parte delle autorità un sostegno economico alle famiglie con figli attraverso l’assegno unico universale (la misura entrerà in vigore in luglio per i lavoratori autonomi e i disoccupati, che oggi non hanno accesso agli assegni familiari che sarà estesa dal 2022 a tutti gli altri lavoratori, che nell’immediato vedranno un aumento degli assegni esistenti) è intervenuto anche Papa Francesco: «Finalmente in Italia si è deciso di trasformare in legge un assegno, definito unico e universale, per ogni figlio che nasce. Esprimo apprezzamento alle autorità e auspico che questo assegno venga incontro ai bisogni concreti delle famiglie, che tanti sacrifici hanno fatto e stanno facendo, e segni l’avvio di riforme sociali che mettano al centro i figli e le famiglie. Se le famiglie non sono al centro del presente, non ci sarà futuro; ma se le famiglie ripartono, tutto riparte» e ha proseguito con queste parole: «Penso con tristezza alle donne che sul lavoro vengono scoraggiate ad avere figli o devono nascondere la pancia. Com’è possibile che una donna debba provare vergogna per il dono più bello che la vita può offrire? Non la donna, ma la società deve vergognarsi, perché una società che non accoglie la vita smette di vivere. I figli sono la speranza che fa rinascere un popolo!».
Ebbene, fra otto giorni, sabato 22 maggio alla Marcia per la Vita di Roma, giunta alla decima edizione, sarà la perfetta occasione per ribadire che una «società che non accoglie la vita smette di vivere». Si tratta della 10ª edizione del più grande appuntamento pro-life italiano ed europeo. Abrogare la Legge 194 significherebbe innescare un meccanismo demografico virtuoso, accompagnando questa azione da una vera e salutare cultura della natalità, accompagnata da politiche atte ad agevolare e non ostacolare, come è stato finora, la creazione della realtà famiglia tradizionale, prima cellula, da sempre, di una società.
Ha dichiarato il Presidente del Comitato Organizzatore, Virginia Coda Nunziante, grande e coraggiosa protagonista internazionale per la difesa della vita e paladina del lasciare che un bimbo possa venire alla luce per iniziare la sua esistenza e non essere ucciso con crudeltà medica (il medico è tenuto, per sua precipua missione, a curare e non a sopprimere le vite) nel grembo materno: «La Marcia per la Vita è nata come la voce di un popolo che non si arrenderà mai di fronte al “fatto compiuto” dell’omicidio di massa legalizzato. Affermiamo l’intangibilità della vita umana innocente, dal concepimento alla morte naturale, perché siamo convinti che nulla è irreversibile nella storia e che sia possibile ritrovare i princìpi della legge naturale e cristiana, calpestati negli ultimi quarant’anni in Italia. Per questo chiamiamo a raccolta tutti gli uomini di buona volontà per difendere il diritto alla vita come uno di quei principi non negoziabili su cui si fonda ogni convivenza civile. Vi aspetto dunque numerosi a via dei Fori Imperiali il 22 maggio, per una difesa della vita senza compromessi!».
L’appuntamento sarà alle ore 11:00 a Via dei Fori Imperiali, all’altezza del Carcere Mamertino, per affermare con determinazione una verità concreta e una giustissima causa: la vita dei piccoli uomini, fin dal grembo materno, è inviolabile e va difesa senza eccezioni e senza compromessi.
La Marcia per la Vita, che lo scorso anno non si è potuta tenere a causa della pandemia, quest’anno si svolgerà nel rispetto di tutte le norme anti-covid, in forma statica su Via dei Fori Imperiali, dove si potrà assistere a testimonianze di grande spessore e forza morale. Nonostante le restrizioni sugli spostamenti, dovute alla recente pandemia, tutti i cittadini che lo desiderano potranno raggiungere Roma per partecipare alla Marcia poiché una circolare del Viminale, emanata in data 6 marzo, autorizza, previa autodichiarazione, a spostarsi anche dalle zone a rischio per partecipare a qualsiasi manifestazione a carattere nazionale.
La Marcia per la Vita è una grande dimostrazione pubblica a favore di un cambio di prospettiva culturale e generale verso la maternità, verso la famiglia, ma soprattutto verso i bambini concepiti che meritano dignità incondizionata e inalienabile. Contro la cultura della morte e per fermare la strage di innocenti che ha visto oltre 6 milioni di vittime negli ultimi 40 anni.
L’evento avrà come tutti gli anni portata internazionale, con la presenza di diversi leaders e organizzazioni pro-life provenienti da diversi Paesi del mondo.
«Non uccidere» (Es 20,13) recita il quinto comandamento. E, se questo vale per gli adulti, in ogni sana civiltà, a maggior ragione vale per gli innocenti più innocenti: gli infanti.
Alte si levano le voci, da tutti i fronti, dai Governi ai media, dal cinema alla pubblicistica, dalla scienza alla Santa Sede per porre rigorosa attenzione al rispetto del nostro pianeta. Si vuole salvare l’ambiente con plurimi progetti, particolari, globali, dispendiosi? Iniziamo a salvare le vite dei bambini che vogliono (è fatto di natura) e devono (è dovere di tutti sostenere la vita e non l’omicidio) nascere in questo nostro mondo.
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