Il tributo ad un martire della cultura, Khaled al-Asaad di Palmira

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Domenica 22 Maggio si è tenuta nella Sala Granata, al Salone Internazionale del Libro di Torino, l’anteprima del Premio internazionale World Heritage Hero sostenuto dalla Fondazione «H. Opes». La Humanae Opes Foundation ha istituito questo riconoscimento con la collaborazione dell’Assessorato alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte, il Circolo dei lettori di Torino e il Centro Conservazione e restauro de La Veneria Reale.

All’evento sono intervenuti: Maurizio Marrone, assessore alla Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte, Giulio Biino, presidente del Circolo dei lettori di Torino, Marcello de Angelis, presidente della fondazione H.OPES, Adriano Rossi, presidente ISMEO, Sara Abram, segretario generale del Centro Conservazione e restauro de La Veneria Reale, Lucio Milano, docente all’università Ca’ Foscari di Venezia.

Quest’anno il premio è stato assegnato postumo all’archeologo, storico e direttore del sito archeologico di Palmira, Khaled al-Asaad per il suo estremo sacrificio in difesa di uno dei più importanti siti archeologici di tutto il Medio Oriente.

Le origini di al-Asaad, nato il primo gennaio 1932, sono nella stessa città di cui lui ha tentato di preservare le tracce di un passato glorioso. La piccola città moderna di Palmira, infatti, sorge proprio a ridosso dell’imponente sito archeologico ed è lì che Khaled al-Asaad ha completato il ciclo di studi ordinario per poi recarsi a Damasco dove si è laureato in Storia.

 

 

Spinto dall’amore profondo e sincero per la sua città natale e per la sua storia decide di tornare a Palmira a cui dedicherà tutta la sua vita. Nel 1963 diviene direttore sia del Museo sia del sito archeologico di Palmira ricoprendo questa carica fino al 2013 anno del suo pensionamento. Sotto la sua magistrale guida il sito di Palmira ha potuto espandersi e manifestare a livello internazionale tutta la sua bellezza, grazie anche alla collaborazione di archeologi e studiosi statunitensi, francesi, svizzeri, tedeschi, italiani. A motivo di tale lavoro, nel 1980, Palmira fu riconosciuta dall’ UNESCO Patrimonio dell’umanità. Da ricordare sono anche le sue celebri traduzioni dall’aramaico di cui era profondo conoscitore.

L’archeologo siriano ricevette anche molti onorificenze e riconoscimenti pubblici a testimonianza del suo operato da parte della Siria e di molti altri Paesi, tra cui l’Italia. Nonostante il suo buon nome e la stima di cui godeva a livello mondiale, la furia iconoclasta e distruttiva dello Stato islamico ha portato al martirio, come definito dal nipote dell’archeologo Muhammad H. al-Hariri, dell’ex direttore di Palmira.

Nella seconda metà del mese di luglio del 2015, Khaled al-Asaad fu rapito dai combattenti dell’Isis e per quasi un mese interrogato e torturato per riferire dove fossero i reperti di maggior valore del sito di Palmira. Al persistente rifiuto di dire l’ubicazione delle opere il 18 agosto dello stesso anno Khaled al-Assad fu brutalmente ucciso proprio davanti al Museo che lui aveva guidato per più di quarant’anni con tanta passione e competenza nella città nuova di Palmira.

La fondazione H.Opes, per l’occasione del Salone del Libro di Torino, ha invitato sia la figlia dell’ex direttore Zenoubia al-Asaad che il nipote, Muhammad H. al-Hariri, i quali hanno espresso nella loro lingua i più sentiti ringraziamenti per la vicinanza e l’affetto che l’Italia ha mostrato nei confronti della loro famiglia, ma anche per l’immane e barbarica tragedia che è stata la distruzione di Palmira realizzata dalla follia iconoclasta.

 

Ricostruzione disegnata dell’antica città di Palmira

 

Il moderatore dell’importante incontro è stato Alessandro Sansoni, dottore di ricerca in Storia, che lavora per l’Agenzia di stampa Nova e collabora con la rivista di geopolitica «Limes», nonchè membro dell’Esecutivo Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, il quale ha suddiviso gli interventi e le brevi, ma efficaci presentazioni video che sono state trasmesse durante l’evento. Nel suo intervento Maurizio Marrone ha dichiarato: «L’Occidente sta già dimenticando l’orrore dell’ISIS, che pure insanguina ancora la Siria e l’Africa con il suo terrorismo. Noi invece non dimentichiamo e celebriamo all’interno del principale evento culturale italiano l’eroismo di chi, come Khaled Al Asaad, ha sacrificato la vita per difendere a Palmira il patrimonio culturale della Civiltà classica dalla furia iconoclasta della jihad islamista. Per onorare anche con azioni concrete la sua memoria, la Cooperazione internazionale della Regione Piemonte formerà i futuri archeologi siriani con un ente di eccellenza come il Centro Restauro della Venaria Reale, un aiuto concreto che dobbiamo al popolo siriano dopo anni di guerra feroce, anche e soprattutto quando si spengono cinicamente i flash dei media».

Il presidente di H.OPES Marcello De Angelis dopo aver preso la parola ha affermato: «La presenza dei familiari del professor Al Assad ha dato per noi un significato speciale a questo evento. Infatti, molte persone che hanno realizzato qualcosa di eccezionale finiscono per diventare delle icone prive di umanità. Ma la presenza delle persone che amava ed erano amate da Al Asaad ci hanno ricordato che anche gli eroi e i martiri, prima della chiamata del destino, sono state tutta la vita delle persone come noi. È questo che rende il loro esempio accessibile. È questo che rende l’omaggio al loro esempio un dovere etico».

Il significativo appuntamento è stato reso più intenso grazie proprio alle conclusive e toccanti testimonianze di Zenoubia al-Asaad e del nipote, entrambi visibilmente commossi e profondamente grati dell’accoglienza ricevuta in Italia e particolarmente dalla città di Torino.

 

 

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