Recensione di Cosimo Cicalese
“Il cristiano e la sfida dell’occultismo e della musica satanica”: questo è il titolo di un pregevole saggio di Don Marcello Stanzione, fresco di stampa per le Edizioni Segno di Udine.
L’occultismo rappresenta una delle più gravi sfide alla fede cristiana nell’epoca attuale. Secondo le più recenti ed attendibili statistiche, in Italia operano oltre 22.000 maghi ed occultisti, di cui almeno 7.000 reclamizzati attraverso i mass media (Televisione, giornali ed Internet), così suddivisi: 41% al Nord, 31% al Centro e 28% al Sud e nelle Isole. A Roma, che è il centro mondiale del Cattolicesimo, prosperano oltre 1.700 maghi.
I “clienti” degli occultisti, negli ultimi anni, sono stati oltre dieci milioni di italiani. Il giro di affari annuale degli occultisti è di oltre 650 milioni di Euro. Indubbiamente la stragrande maggioranza di essi sono grandi ciarlatani che ingannano degli stupidi “sprovveduti”, ma, in alcuni casi, è certamente presente lo Spirito del male. Per quanto riguarda l’altra sfida contro la fede cristiana, vi è la musica del diavolo e come più volte la Chiesa ha denunciato nel corso di questi decenni, c’è un filone di musica rock che in qualche modo strizza l’occhio al satanismo, se non peggio. La musica genera emozioni. Ascoltare musica romantica ovviamente fa pensare all’amore. Ma quali sentimenti può suscitare il rock satanico? I generi musicali interessati sono: gotica, metallica, heavy metal, trash, black, death metal, brutal death metal, grindcore, punk e doom. 5096 gruppi musicali italiani, 19.060 americani, 3.613 inglesi, 8.695 tedeschi, 1.453 giapponesi… 32.172 gruppi musicali che inneggiano alla morte (death metal), di cui 1.382 italiani. Sono 4.750 le canzoni col nome Satana nel titolo, 2.044 quelle che bestemmiano Cristo (Christ) già nel titolo della canzone, 8.376 i titoli di canzoni che insultano Dio e 651 quelle contro i cristiani. Il fenomeno riguarda quasi esclusivamente il pubblico giovanile. Le tre ragazze allora minorenni, Ambra, Veronica e Milena, che hanno assassinato con diciannove coltellate la suora sessantenne Maria Laura Mainetti il 6 giugno (6.6…) 2000 a Chiavenna ascoltavano Marilyn Manson, uno dei rappresentanti più noti della musica rock “satanica”. Nei quaderni delle ragazze vi erano scritte sataniche e le stesse avevano fatto qualche mese prima un giuramento di sangue a Satana.
Vi sono tre tipi di rock satanico. Il primo tipo è quello diretto. I testi (lyrics), quasi tutti in inglese, contengono lodi e invocazioni al demonio. Le copertine dei loro compact disc normalmente in commercio presentano chiaramente contenuti satanici. Ad esempio quella dei Celtic Frost, To Mega Therion, del 1985, ha in copertina un Gesù Cristo usato come fionda. Oppure quella dei Deicide, Once upon the cross, del 1995, con Gesù Cristo sbudellato da un’autopsia sulla croce. O ancora i Dead Kennedy’s, In God We Trust, del 1981, con il 666 sopra la croce. Che dire di Gesù in putrefazione sulla croce nella copertina del gruppo ceco Torr (messaggio: la morte vince sulla vita, il contrario della resurrezione, cioè la vita che vince sulla morte)? O ancora quella dei Mortuary , Blackned Images , del 1991, con Gesù Cristo dilaniato da due demoni? Nel pezzo Abyss Angel (Angelo dell’abisso) cantano: “You want you death – it’s all you need” (“Tu vuoi la tua morte – è tutto ciò di cui hai bisogno”). E nel pezzo Reign of Dead (Regno dei morti): “Holding swords and killing christians total massacre await you in the reign of dead” (“Impugnando spade e uccidendo cristiani. Il massacro totale ti aspetta nel regno dei morti”). Lo stesso messaggio lo fa passare la scenografia di Marilyn Manson al Forum di Assago (Milano), nel 2001, e al Palasharp (Milano), nel 2007. Una gigantografia di un feto crocefisso sopra il palcoscenico. Giovani truccati da Manson che strappano la Bibbia all’ingresso del Forum. Tredicimila gli spettatori paganti, in pratica tutti sotto i ventitré anni. E quale sentimenti fa passare la copertina di Ronnie Lames Dio, Holy Diver,del 1983, che presenta Satana che fa affogare un prete cattolico incatenato? Certo “Dio” non è il suo vero nome. Quello vero era Ronald James Padavona. Comunque, pace all’anima sua. Forse. La sua ultima opera è stata The Devil You Know (Il diavolo che conosci) con gli Heaven & Hell. Trentamila copie vendute. Sulla copertina compare un quadro dedicato a Satana e i numeri venticinque e quarantuno, riferiti al Vangelo di Matteo: “Poi dirà a quelli alla sua sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli” (Matteo 25,41).
Il secondo tipo è quello del rock satanico indiretto. I testi delle canzoni non hanno invocazioni a Satana , ma contengono contenuti violenti, razzisti o che invitano al male e a ogni genere di perversione possibile. Un esempio è la canzone One on a million dei Guns ‘n’ Roses, del 1988, dove l’intero testo è un invito al disprezzo e alla violenza razziale.
Il terzo topo è il rock satanico criptato. I testi delle canzoni si ascoltano con un comune lettore cd o mp3. Se ascoltate con speciali apparecchiature, o con programmi disponibili online, i testi delle canzoni presentano un testo completamente diverso, con invocazioni a Satana. La tecnica usata è la “backmasking” in sala di incisione. Non è un caso. La tecnica era usata soprattutto con i vecchi dischi in vinile. Era facile far girare manualmente il disco al contrario per scoprire il messaggio nascosto. Solo un ingegnere del suono può rendere un testo che cantato al dritto ha un senso e che ascoltato al contrario ne ha un altro di senso compiuto. I primi a usare questa tecnica sono stati i Beatles, con l’album Revolver del 1966. Un esempio di “backmashing” è la canzone Stairway to Heaven, del 1971, dei Led Zeppelin che “al dritto” in un punto del testo dice in inglese: “If there’s a bustle in ypou hedgerow, don’t be alarmed now, it’s just a spring clean for the May queen. Yes there are two paths you can go by,, but in thje long run there’s still time to change the road you’re on”. E al rovescio: “Oh here’s my sweet Satan, the one little path won’t make me sad, whose power is saint…he’ll give growth giving you six- six – six”. Cioè “Oh ecco il mio dolce Satana (la cui) unica piccola via non mi renderà triste, il cui potere è sacro…egli (ti) darà forza dandoti il 666”.
Anche la canzone Paparazzi di Lady Gaga ha un “backmasking”: la frase “Evil save us” these stars above , above…we model it on the arts of Lucifer”. O ancora Michal Jackson in Beat it: “I believe it was satan in me”. Esperimenti sono stati fatti anche da autori italiani come Zucchero Fornaciari che nella canzone Miserere ha introdotto un messaggio “backmashing” : “Hashish…eroina…hashish…eroina e droga”.
Certo, non tutti gli artisti hanno voluto diffondere il satanismo, ma vi hanno giocato. Nel 1983 lo stato della California ha proibito il “backmasking” nei dischi con la seguente motivazione: “Può manipolare il nostro comportamento senza la nostra consapevolezza e consenso e trasformarci in discepoli dell’Anticristo”. Nel 1988 al processo contro il serial killer Richard Ramirez, questi ha dichiarato che la canzone Night Prowler degli AC/DC lo ha ispirato a commettere gli omicidi. Il gruppo fondamentalista cristiano americano Dial – The – Trhuth – Ministries sostiene che tutto il rock è satanico e presenta sul suo sito un inquietante contatore delle anime che vanno all’inferno (situato secondo loro al centro della Terra) ogni secondo che passa. Sostengono anche che Santa Claus (Babbo Natale) sia satanico. Nel 2002 il celebre artista di rock satanico Alice Cooper si è convertito al Cristianesimo.
Il rock satanico fa passare a giovani particolarmente sensibili quattro pericolosi messaggi che nei loro effetti pratici potrebbero coinvolgere tutti, anche coloro che non sanno nulla di questo fenomeno, come testimoniano i fatti di cronaca nera: 1) la vita umana non ha valore; 2) il male è più forte del bene; 3) trasgredisci. Puoi essere felice e libero solo violando le leggi umane e morali; 4)disprezza e dimentica tutto ciò che ti parla di Dio. Le emozioni forti che fa passare questa musica si radicano nell’inconscio per tutta la vita, anche quella adulta. La professoressa Carmen Castiglioni, docente di Religione Cattolica in Lombardia, ha fornito a don Marcello Stanzione molto materiale sulla musica satanica ed ha così permesso che questo testo avesse la completezza che un argomento così delicato e inquietante richiede.