16 marzo 1123: primo Concilio Lateranense, che si tenne nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma fino all’11 aprile
Venne convocato nel dicembre del 1122, dopo il concordato di Worms, primo accordo siglato tra Papato e Impero. Si tratta del nono Concilio nella storia della Chiesa e primo a svolgersi in Occidente. Il concordato di Worms aveva posto fine al conferimento arbitrario dei benefici ecclesiastici da parte di laici, ristabilito la libertà nelle nomine episcopali e abbaziali, separato gli affari temporali da quelli spirituali, e ratificato il principio secondo cui l’autorità spirituale proviene unicamente dalla Chiesa; infine, esso aveva tacitamente abolito la pretesa degli imperatori di interferire nelle elezioni papali. Fu così grande l’emozione suscitata da questo concordato che in molti documenti dell’epoca, l’anno 1122 è citato come l’inizio di una nuova era. Al fine di avere una solenne conferma del concordato, e in conformità con i desideri dell’arcivescovo di Magonza, papa Callisto II convocò un concilio a cui furono invitati tutti i vescovi e gli arcivescovi dell’Occidente. Secondo Pandolfo, biografo di Callisto II, i partecipanti furono 997. Altre fonti parlano di tremila vescovi e più di seicento abati. Callisto II in persona presiedette i lavori. Entrambi gli originali instrumenta del Concordato di Worms furono letti e ratificati, e furono promulgati 22 o 25 canoni disciplinari, molti dei quali ribadivano precedenti decreti conciliari. Mancando gli atti, le norme sono state trasmesse solo in raccolte di canoni. Altre norme sancirono il mantenimento della Tregua di Dio (sanzioni spirituali per frenare la violenza), istituita nel 987, la concessione di dispense ai crociati, la canonizzazione di Corrado di Costanza.