6 febbraio 1989: iniziano in Polonia gli accordi della Tavola Rotonda
A seguito degli scioperi operai all’inizio degli anni ottanta e dopo la conseguente formazione, a quel tempo clandestina, del movimento Solidarność, guidato da Lech Wałęsa, la situazione politica in Polonia prese a scardinarsi. Inoltre, vi erano rivolte sociali causate dal malessere sociale e dall’inflazione. Nel 1988 le autorità diedero inizio a trattative con l’opposizione. In settembre l’ondata di scioperi si avviò al termin, e si tenne un incontro segreto a cui parteciparono, tra gli altri, il leader dell’opposizione Lech Wałęsa ed il Ministro degli Interni Czesław Kiszczak. Essi si accordarono sulla formazione della cosiddetta trattativa della Tavola Rotonda allo scopo di pianificare le azioni da intraprendere all’interno della nazione. Gli accordi della Tavola Rotonda ebbero inizio il 6 febbraio 1989, comprendendo la fazione di opposizione Solidarność e la fazione della coalizione al governo. Gli accordi si tennero presso la sede del Consiglio dei Ministri e furono presieduti da Lech Wałęsa e Czesław Kiszczak.
I comunisti polacchi, guidati dal generale Wojciech Jaruzelski, si illusero di riuscire ad assorbire i principali leader dell’opposizione all’interno del gruppo dirigente, senza stravolgere la struttura del potere politico. In realtà le trattative alterarono radicalmente la forma del Governo e della società polacca. Gli eventi in Polonia precipitarono e furono il trampolino di lancio per la caduta dell’intero blocco comunista; gli Accordi di Jalta furono poi annullati poco dopo gli accordi della Tavola Rotonda.