Il giro della settimana (18 luglio)

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Alle origini del movimento pro-life internazionale

Roberto de Mattei – Corrispondenza Romana

Nella battaglia per la difesa della vita, della famiglia e dei valori tradizionali, siamo solo fragili strumenti nelle mani della Divina Provvidenza e abbiamo il dovere morale di essere riconoscenti a chi ci ha preceduto e aperto la strada. Per questo non possiamo dimenticare il primo convegno internazionale per la vita, che si svolse a Roma dal 25 al 27 aprile 1980, per iniziativa dell’associazione Alleanza per la Vita, costituita da Agostino Sanfratello, cofondatore, con Giovanni Cantoni, di Alleanza Cattolica in Italia. Il 22 maggio 1978 era stata approvata la legge 194 che legalizzava l’aborto in Italia. Il 16 ottobre dello stesso anno, dopo la morte di Paolo VI e il breve pontificato di Giovanni Paolo I, era stato eletto al soglio pontificio Giovanni Paolo II, che avrebbe fatto della lotta contro l’aborto uno degli assi del suo pontificato. Fu in questo orizzonte storico che venerdì 25 aprile si aprì nella aula magna dell’Istituto Augustinianum, a ridosso del Vaticano, un evento straordinario per la qualità e il numero dei partecipanti, convenuti a Roma, a proprie spese, da tutto il mondo. Continua a leggere

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Brutto segno, c’è aria di statalizzazione nel mondo

 

Mauro Faverzani – Corrispondenza Romana

C’è aria di statalizzazione nel mondo. E, quindi, aria di confisca, di “okkupazione”, di nazionalizzazione. Soprattutto nei Paesi retti da un partito unico, ovvio, oppure in quelli al traino delle varie Sinistre, più o meno spinte. Ma non solo. Da qualche tempo se ne ha sentore anche nei “salotti buoni”, quelli di certi lib-lab, pronti a fare i proletari a parole ed i miliardari nei fatti. Certo, sarebbe improprio generalizzare. Ma sarebbe improprio anche sottovalutare alcuni “sintomi”, fin troppo chiari. Continua a leggere

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Israele, “152 morti dopo la doppia dose di vaccino”. Lo studio e le cifre drammatiche: dubbi su Pfizer

Libero quotidiano

Altre pessime notizie da Israele, uno dei paesi più avanti a livello mondiale nella campagna di vaccinazione del coronavirus e che però, a fronte dell’aumento di contagi e vittime, è stato costretto a introdurre, recentemente, nuove restrizioni. Tra queste brutte notizie, in mattinata, le parole del primo ministro, Naftali Bennett, che ha sottolineato come il vaccino Pfizer sia meno efficace contro la variante Delta. “Non sappiamo esattamente fino a che punto il vaccino aiuti – ha spiegato Bennett -, ma è significativamente inferiore”.  In Israele, oltre 5,7 milioni di persone hanno ricevuto almeno un’iniezione del vaccino Pfizer. E il Paese continua as pingere i cittadini a vaccinarsi, in particolare gli adolescenti: il punto è che come detto i contagi sono tornati a salire. Il numero più alto, da marzo a questa parte, è stato registrato giovedì, con l’1,52% dei tamponi positivi. Continua a leggere

 

 

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