Editoriale “Radicati nella fede” – Anno II n° 6 – Giugno 2009
Carissimi, entriamo nel mese di giugno, il mese del Sacro Cuore di Gesù.
Chi tra noi vive la messa quotidiana, sa del richiamo costituito da quella triplice invocazione voluta dal Papa San Pio X: Cor Jesu Sacratissimum, miserere nobis.
Terminato il Santo sacrificio della Messa, domandiamo al Cuore Sacratissimo di Gesù che abbia pietà di noi, poveri peccatori. È tutto un invito al realismo della penitenza, realismo che ci fa riconoscere i nostri peccati e chiamarli per nome, ed è tutta un’apertura dell’anima all’infinita Misericordia di Gesù Cristo Nostro Signore: «Dio ricco di Misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i nostri peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo».
Dobbiamo aiutarci nel riscoprire e vivere, in questo mese di giugno, la devozione al Cuore di Cristo. È Gesù stesso che lo ha chiesto alla Chiesa. La devozione al Cuore di Cristo rettamente vissuta ci fa riscoprire i pilastri della vita Cristiana: Confessione e Comunione.
Occorre vivere una vita soprannaturale, non ci si può fermare a un Cristianesimo di facciata, sbandierato come un’appartenenza culturale, come un’insieme di nostre convinzioni e idee: no! Occorre vivere della Grazia di Cristo, quella che ci viene dai Sacramenti, occorre vivere uniti a Gesù.
La preghiera al Sacro Cuore è poi tutta incentrata sulla Messa, non soltanto perché in essa possiamo ricevere il Corpo di Cristo nella Santa Comunione (quanto è importante cercare la grazia dell’unione intima con Gesù nel Sacramento!), ma anche perché nella Messa siamo chiamati a quella preghiera di riparazione per i peccati nostri e del mondo intero, in unione a Gesù vittima che si immola per noi sull’altare. Così recita appunto la preghiera della Messa del Sacro Cuore di Gesù:
«O Dio, che nella tua infinita misericordia ti sei degnato di elargire tesori infiniti di amore nel Cuore del tuo Figlio, ferito per i nostri peccati, concedi te ne preghiamo, che, rendendoti l’omaggio devoto della nostra pietà, possiamo compiere in modo degno anche il dovere della riparazione…».
«Compiere in modo degno anche il dovere della riparazione…» in Cristo e con Cristo vittima. Come sarebbe bello e giusto riscoprire anche questa dimensione della nostra partecipazione alla Santa Messa! Unirci alla Vittima Divina, Gesù, che compie la Grande riparazione, pagando Lui il prezzo dei nostri peccati. Come è importante questo cuore della preghiera eucaristica, come è importante che tutti i fedeli lo vivano… allora riscopriremmo tutti il valore non solo della Messa domenicale, ma anche quello della Messa quotidiana. Una Messa, che è il Sacrificio di Cristo, salva il mondo… allora non c’è niente di più importante che saper vivere la «Riparazione» di Cristo nella nostra vita, in unione al suo Cuore Sacratissimo, nella Messa e quindi in ogni azione e pensiero della giornata. Vivere tutto come offerta in Cristo a Dio Padre, per la Salvezza del Mondo.