È uscito un nuovo libro a cura di Cristina Siccardi: «Lettere al marito» di Katharina Tangari

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È uscito in questi giorni l’Epistolario di Katharina Tangari dal titolo Lettere al marito. Quando la fedeltà vince l’impossibile a cura di Cristina Siccardi con la prefazione di Don Emanuele du Chalard, pubblicato dalle Edizioni Piane (pp. 377, € 25,00).

Katharina Hasslinger in Tangari (1906- 1989), austriaca di origine, ma naturalizzata italiana, ha lasciato 1055 lettere datate e altre senza data, il tutto realizzato in uno spazio cronologico che va dal 1950 al 1989 e tutte indirizzate al marito, Corrado Tangari di Napoli, affermato medico chirurgo. Un corpus ampio qui pubblicato per la prima volta, una sorta di diario di viaggio avventuroso e spirituale, che rivela un’intensa vita di dolori, tradimenti, umiliazioni ed incarcerazioni, ma lei è rimasta sempre al suo posto: sposa fedele, pervicacemente convinta che nessuno, se non Dio, poteva porre fine all’ufficiale e sacro legame, stabilito all’altare il 16 agosto 1943, con il suo sposo. Si tratta di una testimonianza straordinaria per i nostri giorni scristianizzati, dove il matrimonio religioso ha perso valore e significato. Le riflessioni e gli insegnamenti di Katharina – terziaria domenicana, figlia spirituale di padre Pio da Pietrelcina, apostola di carità per i sacerdoti perseguitati sia nell’Est comunista che nell’Ovest postconciliare dell’Europa – dimostrano che pace e serenità sono realmente raggiungibili: nella Croce di Cristo l’impossibile diventa possibile.

 

Per gentile concessione dell’Editore, pubblichiamo la Prefazione di Don Emanuele du Chalard

La pubblicazione di questo Epistolario, nei tempi odierni, sembra guidata dalla Divina Provvidenza. Più che mai, era urgente ridare al matrimonio tutta la sua importanza come sacramento, cioè come stato di vita rivolto alla santificazione degli sposi. Si dice: “ci si sposa nella buona e nella cattiva sorte”. Esistono matrimoni felici, certo, ma non sono sempre così. Poi, sono rari i matrimoni che non attraversano momenti di difficoltà. Nei nostri giorni quanti matrimoni finiscono con una separazione per i casi migliori o purtroppo con il divorzio… E qui si parla di matrimoni religiosi.

Quando avvengono queste scelte, molti pensano che il congiunto non sia più né marito, né moglie e che non ci siano più doveri l’una verso l’altro e viceversa, che non c’è più niente da fare, che la vita è ormai rovinata o che si apra la possibilità di rifarsi un’esistenza.

L’esempio presentato da questo eccezionale diario epistolare mostra con chiarezza ed evidenza che non ci siano casi disperati, seppure nell’esperienza molto dolorosa. Con la fede e con la preghiera tutto è possibile. Niente può annullare un matrimonio valido, e chi è sposato lo resta fino alla morte. Qui abbiamo un caso emblematico, dove la prova terribile dell’abbandono non solo non ha distrutto una vita, ma è stata il punto di partenza di una salita verso una santità esemplare e di un apostolato straordinario e molto fecondo.

Si è innescata una meravigliosa dinamica virtuosa: la santità di Katharina Tangari sta soprattutto nell’aver sempre considerato l’uomo che l’aveva abbandonata, ripudiata, tradita e si era addirittura “risposato”, come suo marito. Più di mille lettere a lui indirizzate ne sono l’inoppugnabile testimonianza. Era suo marito e l’ha sempre considerato suo marito. Dopo l’allontanamento definitivo del coniuge, tutto il resto della sua vita, cioè per quasi quarant’anni, ha continuato a scrivergli, a interessarsi della sua esistenza, della sua salute, della sua professione medica – aiutandolo con solerzia anche nelle traduzioni scientifiche – e soprattutto a preoccuparsi della sua anima, pregando per lui, facendo celebrare un numero infinito di Sante Messe per la sua conversione. È suo marito e resta suo marito, e si sente responsabile davanti a Dio della sua salvezza. Nel sacramento del matrimonio c’è l’aiuto reciproco, e il primo aiuto è per la santificazione del congiunto.

Durante una conferenza sulla signora Tangari, spiegando quest’atteggiamento esemplare verso il marito, una donna ha gridato: «Questo è troppo!». Non è troppo, la santità non ha limiti, è la pratica eroica delle virtù, altrimenti non sarebbe santità. Tale eroismo l’autrice delle lettere contenute in questo libro l’ha trovato nella preghiera e in modo particolare nel Santo Sacrificio della Messa, che rimette ogni volta il Calvario sotto i nostri occhi. Che cosa sono le nostre sofferenze, le nostre prove, anche le più crudeli, davanti a quelle di nostro Signore sulla Croce? Nostro Signore ha sofferto per amore delle nostre anime, non per Lui, ma per noi. Abbiamo il dovere di amare il prossimo per amore di Dio con il nuovo comandamento voluto da Gesù. E nel matrimonio, il primo prossimo è il marito o la moglie.

Nella biografia scritta da Yves Chiron si scopre questa donna eccezionale, figlia spirituale di Padre Pio che ha sofferto nelle carceri durante la seconda guerra mondiale e poi in quelle dei comunisti in seguito al suo apostolato dietro la Cortina di ferro. Dopo l’ultima esperienza di quindici mesi di carcere in Cecoslovacchia, finita nel 1971, Katharina Tangari fa conoscenza dell’opera internazionale della Fraternità Sacerdotale San Pio X. Diceva: «Non c’è più bisogno di andare oltre Cortina per aiutare i sacerdoti perseguitati perché si trovano anche nei Paesi liberi, sono i sacerdoti fedeli alla Tradizione con la santa Messa Tradizionale».

Con questo Epistolario si scopre tutta la raffinata sensibilità spirituale e la profondità redentiva di questa santa anima eccezionale, qualità che poi le hanno permesso di fare tanto bene. D’altra parte, non c’è vero apostolato senza preghiera e sofferenze.

Abbiamo la certezza che la lettura di questo testo sarà di grande aiuto non solo alle persone in difficoltà nel proprio matrimonio, ma anche a tutte le persone sposate perché sarà un’occasione per vivere con più serietà e più impegno la loro vita cristiana di sposi.

È molto chiaro che non è stato un caso che questa raccolta di missive, tanto preziosa quanto mirabile, sia pervenuta integra e sia stata conservata con grande attenzione lungo i decenni perché in tutto ciò si può ben vedere la mano di Dio che l’ha riservata per i nostri tempi dove il sacramento del matrimonio è così sottovalutato per non dire disprezzato.

Per la pubblicazione di queste Lettere al marito ci resta il ringraziamento sincero alla signora Cristina Siccardi che con il suo lavoro ha saputo cogliere tutta la ricchezza spirituale ivi contenuta, rendendole così accessibili a chi vorrà leggerle.

Che questo Epistolario sia un omaggio al fondamentale Sacramento del Matrimonio, istituito da nostro Signore.

 

 

 

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